Nessuna retromarcia su Bankitalia. Matteo Renzi tiene la posizione. Chiede "una fase nuova", ribadisce che "sulle banche è successo di tutto", sostiene che "c'è stata una vigilanza inefficace". E con i suoi ribadisce qual è il punto: se pensano - questa la tesi - di fare campagna elettorale su Banca Etruria si sbagliano di grosso, io non faccio il difensore delle banche né dell'operato di Bankitalia. Il viaggio del segretario dem in giro per l'Italia è per prendere appunti, non per tenere comizi. Ma il clima è quello della vigilia delle elezioni. Ad ogni tappa (oggi nelle Marche, domani in Abruzzo) viene accompagnato da parlamentari dem, e a tutti ripete che occorre capire che il voto delle politiche è ormai alle porte e si giocherà anche sul tema degli istituti bancari: io - sostiene l'ex presidente del Consiglio con i fedelissimi - sono in sintonia con il Paese, criticare la Vigilanza di Bankitalia non è lesa maestà.
Le critiche di Renzi però hanno scatenato la bufera nel Pd. E non tutti le hanno prese bene. Veltroni ha considerato "ingiustificabile" la mozione dem. "Non devo occuparmi delle troppe cose che ogni giorno capitano e sono deplorevoli", è la critica anche di Napolitano. Imbarazzo anche da parte dell'area di Franceschini, di altri ministri come Calenda e di diversi 'big' dem come Zanda che nel pomeriggio ha incontrato, a margine delle comunicazioni alla vigilia del Consiglio europeo, il premier Gentiloni.
"Quando si tratta di questioni che hanno a che fare con il risparmio dei cittadini e con la stabilità del sistema bancario bisogna sempre usare il massimo della
prudenza possibile. E questo significa che di mozioni di questo tipo meno se ne fanno e meglio è", ha tuonato il presidente dei senatori Dem, Luigi Zanda. "Non commento per carità di patria", ha detto il ministro Carlo Calenda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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