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Barbarie comunista: latte sui binari e sassate agli esuli

Sarà un museo itinerante per tutto il Paese a ricucire la vergogna degli esuli derisi dai comunisti nel 1947 perché volevano essere italiani

Barbarie comunista: latte sui binari e sassate agli esuli
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Sarà un museo itinerante per tutto il Paese a ricucire la vergogna degli esuli derisi dai comunisti nel 1947 perché volevano essere italiani. È una Giorgia Meloni sorridente nonostante il tour de force iniziato con la commemorazione alla foiba di Basovizza mentre scende le scale del vagone marrone e torna a Roma. Sono le 14.43. Dietro di lei sbuffa vapore il Treno del Ricordo 2024, il convoglio storico messo a disposizione da Fondazione FS Italiane che ripercorrerà idealmente il viaggio compiuto dagli esuli istriani, fiumani e dalmati. Nel 1947 gli esuli fuggiti da Pola il 18 febbraio del 1947 ebbero una pessima accoglienza alla stazione di Bologna. Così scrivono le cronache del tempo. La Pontificia Opera di Assistenza e la Croce Rossa Italiana avevano preparato dei pasti caldi, soprattutto per bambini e anziani. Ma alcuni ferrovieri sindacalisti incitarono i compagni a bloccare la stazione. Alcuni militanti filotitini iniziarono a prendere a sassate i profughi, uomini, donne e bambini. Altri lanciarono pomodori e buttarono via addirittura il latte che era destinato ai bambini, ormai quasi in stato di disidratazione.

«Sono molto fiera di questo lavoro, come del Museo del ricordo che nascerà a Roma proprio perché questa non è una storia che riguarda un pezzo di confine italiano ma l'Italia nel suo complesso», ricorda la premier. L'iniziativa mescola la tecnologia (con un bellissimo allestimento multimediale), il collezionismo con l'annullo del folder filatelico realizzato da Poste Italiane e la storia, con l'esposizione delle masserizie degli esuli conservate e custodite dall'Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata, nel Magazzino 18 di Trieste. Oggi il treno lascerà il binario 1 della Stazione di Trieste in direzione Venezia (dove arriverà domani), poi Milano (13 febbraio), Torino (14 febbraio), Genova (15 febbraio), Ancona (17 febbraio), Bologna (18 febbraio), Parma (19 febbraio), La Spezia (20 febbraio), Firenze (22 febbraio), Roma (24 febbraio), Napoli (25 febbraio) e infine a Taranto il 27 febbraio. «Per evitare che l'orrore si ripeta bisognerà insegnare la storia delle foibe nelle scuole», dice al Giornale il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Andrea Abodi, titolare del dicastero per lo Sport e i Giovani, sottolinea come il progetto nasca da una risoluzione della commissione Cultura della Camera dei deputati approvata all'unanimità e realizzato da Palazzo Chigi, ministeri di Difesa, Istruzione e Merito, Rai, Archivio Luce e Istituto regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata.

«Non dimenticare il sacrificio delle persone a cui è stata tolta la vita», ricorda il ministro. E appena politici e forze dell'ordine sciamano via, la fila per salire sul treno è già lunga. Anziani, ma anche ragazzi. Per una Storia che nessuno cancellerà.

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