Le bare chiuse a chiave e Netanyahu vampiro. È l'ultimo inno all'odio dei terroristi islamici

Il messaggio: la colpa è di Israele e nessuna pietà per i defunti

Le bare chiuse a chiave e Netanyahu vampiro. È l'ultimo inno all'odio dei terroristi islamici
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Ieri mattina i registi dell'orrore di Hamas avevano una missione e due obbiettivi. La missione era garantire una scenografia capace di soddisfare tutte le diverse fazioni riunite intorno alle bare delle proprie vittime. Perché se la messa in scena spettava al principale gruppo fondamentalista la lugubre parata doveva evidenziare la presenza di tutti i protagonisti dei rapimenti. Non a caso intorno al palco con le bare, chiuse a chiave, erano allineati i gagliardetti della Brigate dei Mujaheddin, il gruppo fondamentalista autore del rapimento della famiglia Bibas e quelli della Jihad Islamica responsabile del sequestro di Oded Lipshitz.

Poi c'erano gli obbiettivi, ovvero il messaggio da comunicare. Il primo puntava a convincere gli israeliani che era stato il loro esercito a uccidere gli ostaggi. Il secondo cercava di spiegare agli abitanti della Striscia che per gli israeliani non bisogna mai provare pietà. Neppure se sono donne, bimbi innocenti o anziani che nella loro vita hanno fatto di tutto per aiutare arabi e palestinesi. Anche per questo i cadaveri di mamma Shiri Bibas, 32 anni, quelli dei suoi due figli Ariel e Kfir di 4 anni e 9 mesi vengono allineati accanto al corpo di Oded Lipshitz, deceduto in prigionia all'età di 83 anni.

Quelle quattro bare nere allineate sul palco dell'orrore rappresentano un silenzioso inno all'odio. L'odio che ogni palestinese deve provare per il nemico. Anche se è solo una donna catturata mentre tentava di salvare i figli. Anche se è solo un bimbo come lo erano Ariel e Kfir. Anche se è solo un anziano come Oded che nella sua vita da giornalista ha raccontato il massacro dei palestinesi dei campi di Sabra e Shatila a Beirut e ha difeso i beduini di Rafah deportati da Israele. Cancellare la loro umanità infilandoli in quattro bare nere tutte uguali equivale a cancellare i loro corpi, trasformarli nel simbolo subliminale della capacità di Hamas di uccidere qualsiasi israeliano. E di farlo senza pietà. Chiunque esso sia. Poi c'era il messaggio per gli israeliani. A loro Hamas vuole sussurrare che la responsabilità di quelle morti ricade non su chi li ha strappati dalle loro case, ma sull'esercito entrato a Gaza per liberarli. Una versione che i portavoce della Brigate Al Qassam, il braccio armato di Hamas ripetono dal 29 novembre del 2023 da quando, cioè hanno annunciato la morte di Shiri, Ariel e Kfir attribuendola alle bombe israeliane. La Jihad Islamica, responsabile del rapimento di Oded, ripete invece che l'anziano è morto di stenti a causa delle privazioni imposte dall'assedio israeliano. Per avvalorare queste tesi su ogni bara sono sparsi i resti di bombe, missili e proiettili sparati dall'aviazione e dai soldati di Tsahal.

Ma il messaggio più velenoso è riservato al premier israeliano Benjamin Netanyahu. A scrutare i quattro feretri mentre i suoi canini da vampiro colano sangue e bava su un medaglione con i ritratti dei quattro ostaggi morti c'è un Bibì ritratto come un novello orrendo Nosferatu.

E accanto al Netanyahu vampiro una scritta in ebraico, arabo e inglese spiega le colpe del mostro. «Il criminale di guerra Netanyahu e il suo esercito nazista li ha uccisi grazie ai missili lanciati dagli aerei sionisti».

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