Dopo le polemiche, l'Associazione nazionale magistrati ribadisce il suo no a una giornata in memoria delle vittime degli errori giudiziari, che la maggioranza, con Italia Viva, chiede di istituire il 17 giugno, il giorno in cui, nel 1983, venne arrestato Enzo Tortora. Non è un punto all'ordine del giorno dell'assemblea straordinaria convocata ieri in Cassazione contro le riforme del governo, ma nei corridoi del Palazzaccio, le voci dei magistrati sono tutte concordi nel bocciare l'iniziativa. Vista come un ulteriore tentativo di «delegittimare» il lavoro della categoria. Non è bastata l'indignazione della figlia di Enzo Tortora, Gaia, vicedirettrice del Tg di La7 e conduttrice (foto), che nei giorni scorsi ha definito «vergognosa» l'astensione del Pd sul punto. Il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, ribadisce il concetto già espresso in audizione: «Il rischio è di farne una giornata contro la magistratura e di dare ai cittadini una rappresentazione di questi palazzi come di palazzi in cui si comprimono i diritti. Non significa essere contro le vittime, ma è una discussione da svolgere nei luoghi opportuni». Per il segretario generale, Salvatore Casciaro, così «si farebbe passare l'errata equazione che l'errore giudiziario è l'errore del giudice, quando invece è un errore del sistema, e la Costituzione già prevede la riparazione dell'errore». Stefano Celli, Magistratura democratica, la corrente più a sinistra delle toghe, e nel direttivo Anm, spiega: «Non è raro, anzi capita spesso che quello dice la sentenza di primo grado sia poi smentito in secondo grado, nel caso Tortora sicuramente aveva ragione il secondo grado, ma non è sempre così. Ci sono due verità, prevale sempre l'ultima ma perché è il sistema che lo prevede. Questa giornata mi sembra un'iniziativa che tende a stigmatizzare gli errori come se dei tribunali si dovesse avere solo paura. Ho il massimo rispetto per figlia di Tortora, e per tutti. Ma dipende dal messaggio che si vuole dare». I magistrati lo vivono come un attacco perché «oggi la magistratura è urticante, e viene preso tutto come un'aggressione - spiega il pm Eugenio Albamonte, ex segretario di Area - Se ne avessimo parlato nell'ambito di rapporti più sereni tra magistratura e politica, penso al governo Draghi con ministro Marta Cartabia, non ci sarebbe stata questa resistenza. Enzo Tortora è stata una vicenda estremamente onerosa per il nostro Paese, io ero ragazzo e ricordo quelle immagini di lui in manette come un trauma. Ma non è un errore giudiziario, visto che in appello è stato prosciolto. Lo vedo dunque come l'ennesimo tentativo per colpire la categoria, per dipingerci come gente che sbaglia ogni cinque minuti». E poi, riflette Albamonte, «in un Paese in cui non c'è una giornata per i magistrati e per gli uomini delle forze dell'ordine uccisi dalla mafia e dal terrorismo, allora dico, istituiamole tutte e due». L'unica voce favorevole che si leva da questa giornata di assemblea è quella del membro laico del Csm, Ernesto Carbone: «Sarebbe bellissimo titolare questa giornata a Enzo Tortora, per il dramma che lui e la sua famiglia hanno vissuto.
Quello degli errori giudiziari è un problema enorme: in Italia ogni anno ci sono mille arresti ingiusti, tre al giorno, uno ogni 8 ore. È uno dei grandi problemi insieme ai tempi lunghi dei processi, che non si risolvono però con la separazione delle carriere e con il doppio Csm».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.