"Basta droga nelle scuole. Ora un test agli studenti"

L'assessore veneto Donazzan: «La situazione è fuori controllo. Via i prof che fanno la spia»

"Basta droga nelle scuole. Ora un test agli studenti"

La droga comincia a scuola. Molte volte dentro, dentro i bagni del liceo durante quel quarto d'ora di ricreazione dove si decide di vendere il proprio corpo a chi vende bustine. Poi si continua fuori. Chi è più forte si ferma alla cannabis, chi è più debole va avanti, fottendosi il cervello. E così hascisc, Lsd, sostanze stimolanti, allucinogeni, cocaina fino ad arrivare all'eroina o a chissà quale altro mescolamento di sostanze stupefacenti. E così adesso basta, adesso è ora di finirla. Adesso «facciamo fare i test anti droga agli studenti di tutto il Veneto. Gli esiti ai fini del voto in condotta e se necessario della bocciatura». L'intervento è dell'assessore regionale Elena Donazzan, incalzata a Radio Padova da un giornalista, Alberto Gottardo. «La questione è dilagante, fuori controllo spiega al Giornale la Donazzan - e ogni volta che i carabinieri o la polizia con i cani vanno a fare i controlli nelle scuole trovano qualcosa. Ormai è diventato normale che gli studenti, dentro lo zaino, oltre alla merenda e ai libri, abbiano come beni di prima necessità marijuana, hascisc e altre sostanze». Lo sanno bene quegli studenti che martedì scorso, su un autobus diretto in una scuola di Jesolo, portavano un etto e mezzo di droga che poi hanno abbandonato dentro al pullman, perché quando sono arrivati a scuola c'erano i poliziotti per l'operazione «Scuole sicure». Sul caso era intervenuta proprio la Donazzan. «Le forze dell'ordine aveva detto - fanno la loro parte, ma ciò che viene a mancare tra i giovani è la consapevolezza che le droghe, tutte le droghe, fanno male. I ragazzi, e con loro gli adulti, sono coinvolti in un consumismo disinvolto che riconduce l'assunzione di sostanze a condizioni di normalità». E infatti, la prima canna è già alle medie. All'uscita della scuola, con quella voglia di provare di più, di andare oltre la sigaretta. «É stato considerato socialmente accettabile farsi le canne dice la Donazzan É drammatico. Per anni abbiamo eluso il problema, siamo stati omertosi, ma se dobbiamo parlare di tolleranza zero, dobbiamo farlo veramente. Un ragazzo che fa sport deve fare dei controlli e delle visite, e allora un ragazzo che va a scuola deve avere la mente lucida. Così come gli insegnanti». Riferendosi alla vicenda della docente veneziana pizzicata in casa, a fine ottobre scorso, con 0,7 grammi di hascisc, dopo un controllo a scuola. L'assessore ne aveva chiesto il licenziamento immediato. Alcuni studenti però non ci stanno a questi test. Un'azione repressiva e invasiva, dicono da Rete degli Studenti Medi. Altri invece sono favorevoli, ma secondo alcuni sarebbero soldi sprecati.

«Il fatto grave incalza la Donazzan è quando un professore fa da palo, schierandosi contro le forze dell'ordine e avvisando gli studenti che ci saranno i controlli. Ecco, se accade questo, allora abbiamo veramente molto da fare».

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