"Basta con le mascherine. Ma così un caos all'italiana. Io ministro? Vedremo..."

Domani ultimo giorno di restrizioni. Il medico: "In rsa e ospedali restino. Meloni non mi ha chiamato"

"Basta con le mascherine. Ma così un caos all'italiana. Io ministro? Vedremo..."

Tra 48 ore via le mascherine su bus, metro, treni, rsa e ospedali. Professor Matteo Bassetti, è d'accordo?

«Negli ospedali e rsa le mascherine le terrei per tutti i visitatori. È una questione di sicurezza e di tutela per pazienti e ospiti fragili. Diverso è il caso dei trasporti dove togliere la mascherina è un fatto inevitabile. Dobbiamo uniformare i nostri comportamenti».

In che senso?

«Se arrivo in Italia con un aereo tolgo la mascherina in volo, prendo il bus e la devo mettere, poi prendo un treno regionale e me la tolgo perché nessuno la usa. È un caos».

Archiviamo le protezioni?

«Solo ai fragili e agli anziani va fortemente raccomandato l'uso della mascherina, sui trasporti e anche al supermercato. Ma usciamo dalla logica di una misura uguale per tutti. Sarebbe sbagliatissimo andare avanti con gli obblighi».

Eppure se c'è un positivo in una classe, tutti gli altri sono costretti a usare la Ffp2 per 10 giorni.

«Una stupidaggine. È come mettere il tappo nella vasca che si è già svuotata. Si vorrebbe evitare di diffondere il virus se qualcuno sta incubando, ma i ragazzi appena escono dalla scuola stanno tutti insieme, senza mascherina. Dobbiamo cambiare questo atteggiamento».

Il virus non fa più paura?

«Due anni fa non avevamo in circolazione un anticorpo. Oggi è cambiato il grado di protezione della collettività: il 100% della popolazione è ormai protetto, o dalla vaccinazione, o dalla malattia oppure da entrambe le cose. Ora il Covid è paragonabile all'influenza. Dobbiamo proteggere solo le categorie più a rischio».

Ci sono nuove varianti all'orizzonte?

«Siamo ancora a Omicron ma vedremo di più Centaurus, meno aggressivo dal punto di vista clinico. Cioè avremo più raffreddori e meno polmoniti. Ma arriveranno delle varianti più contagiose visto che lo scopo del virus è quello di sopravvivere all'ospite e contagiare. Evolve in modo intelligente».

Con tanti contagi si fa presto a riempire gli ospedali.

«Io non ho un ricoverato per Covid ormai da 20 giorni. Ma è indubbio che tra due o tre settimane il virus tornerà a correre. E le quarte dosi sono al palo. Ne sono state fatte pochissime. Ed è un grave errore. Il 75enne che oggi evita la quarta dose, rischia la polmonite e il ricovero».

Le elezioni hanno distratto il ministero della Salute dal nodo vaccinazioni?

«Certamente, ma senza una campagna seria di comunicazione per la quarta dose dedicata agli over 65 rischiamo un'ennesima emergenza. Non si può scegliere come testimonial uno scienziato come Parisi che molti non conoscono. Serve un volto popolare come quello della Venier».

Parla da politico. Giorgia Meloni le ha chiesto di fare il ministro della Salute?

Non mi ha chiamato. Se lo farà, vedremo...».

Gira il nome di Alberto Zangrillo per il post- Speranza.

«È un vero medico, di grande valore, che lavora e conosce il sistema».

Che voto darebbe alla gestione Covid?

«Un 4 a Speranza che ha pagato anche per colpe non sue, di consulenti che difendevano un conservatorismo sanitario ormai obsoleto. Draghi invece si merita un 8 pieno: nel 2021 ha fatto un lavoro eccezionale, ha riaperto il Paese contro il parere di molti».

Cosa deve fare per prima cosa il nuovo ministro della

Sanità?

«Rendere settimanale il bollettino Covid. Poi cambiare le modalità di sorveglianza del virus, per conteggiare i malati di covid che vanno in ospedale e in rianimazione ed escludere chi è positivo con sintomi blandi».

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