Battaglia finale sul "decreto Rave"

Niente tagliola ma sprint per approvare il testo entro oggi. Sinistra sulle barricate

Battaglia finale sul "decreto Rave"

Il Dl Rave, il decreto che va a colpire chi promuove o organizza eventi e raduni musicali con invasione e occupazione arbitraria di terreni altrui, è alla sua stretta finale. Questa mattina entro le 12 scatterà il voto finale e la trasformazione in legge, nell'ultimo giorno utile prima della sua decadenza.

Il voto arriverà dopo una seconda maratona notturna e una battaglia a colpi di ordini del giorno (sono 157), presentati a raffica dall'opposizione per cercare di rallentare i lavori, fare impantanare la discussione e andare oltre il termine. La maggioranza ha scelto di non affidarsi alla «tagliola», lo strumento regolamentare che dimezza i tempi di esame e taglia di netto le dichiarazioni di voto, ma di procedere a ritmi serrati con uno sprint sui tempi di votazione. Una decisione che provoca comunque le proteste dell'opposizione, anche se il presidente della Camera Lorenzo Fontana assicura che tutti i deputati che intendono sottoscrivere odg saranno messi nelle condizioni di farlo.

Al di là delle varie strategie dilatorie del centrosinistra e delle contromosse della maggioranza, è soprattutto sul valore politico e sul segnale inviato al Paese che il centrodestra si concentra. «Le nazioni normali non consentono di devastare aree protette per divertirsi. Perché ci sono le discoteche o magari possono farlo rispettando le regole come fanno le persone normali» dice Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno. «Il segnale che voglio dare è che è finita l'Italia che si accanisce contro chi rispetta le regole e che fa finta di non vedere chi le viola: cari ragazzi che volete ballare devastando aree protette lo andate a fare da un'altra parte».

Il decreto prevede anche il reintegro dei medici non vaccinati anticipando una scadenza prevista comunque per fine anno e il via libera all'ergastolo ostativo (ovvero l'impossibilità di accedere ai benefici carcerari soprattutto per chi si macchia di omicidi di stampo mafioso e non mostra segnali di pentimento). Una novità arriva anche sul fronte della giustizia. Il governo dà parere favorevole all'ordine del giorno del Terzo Polo sulla prescrizione sostanziale che dovrebbe portare alla cancellazione della riforma Bonafede, la cosiddetta Spazzacorrotti. Il via libera arriva dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari. «Si tratta - dice il primo firmatario, Enrico Costa - di un grande risultato. Sono molto soddisfatto». L'atto sembra dunque aprire la strada a una collaborazione sostanziale tra maggioranza e Terzo Polo sulla riforma della giustizia.

Dalla Camera arriva anche il via libera a un ordine del giorno a prima firma del deputato Pd Marco Furfaro che impegna il governo «a predisporre, in considerazione del perdurare dell'emergenza da Covid-19 e della bassa percentuale tra platea degli aventi diritto della effettuazione della quarta dose di vaccino, una campagna di informazione nazionale sui principali organi di diffusione sull'importanza della vaccinazione in particolar modo per le persone fragili e i loro familiari».

Sul merito del Dl Rave resta il giudizio negativo delle opposizioni. «Questo decreto è sbagliato e non deve essere approvato» dice Debora Serracchiani. «Meloni ha gettato la maschera riconoscendo di aver voluto il DL Rave per dare un segnale ma non si usano i decreti legge per questo», dice Riccardo Magi di Più Europa.

Per l'azzurra Annarita Patriarca, invece, «dal provvedimento emerge una maggioranza compatta ed omogenea, con un patrimonio di valori condivisi, al netto di sensibilità particolari che arricchiscono e completano il quadro dei valori».

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