La memoria corta è uno dei difetti tipici dell'uomo e spesso ciò porta a errori e conseguenze anche gravi. Non abbiamo imparato da Prometeo, che rubò il fuoco agli dei per darlo agli uomini e subì la punizione di Zeus, o da Icaro, che si avvicinò troppo al sole, che sciolse la cera delle sue ali facendolo precipitare. Il giusto timore del senso di onnipotenza conduce ora 38 scienziati di fama internazionale, tra cui due Nobel e il pioniere della vita sintetica Craig Venter, a chiedere uno stop alle ricerche tese a sviluppare i batteri specchio, organismi sintetici costituiti da molecole speculari rispetto a quelle esistenti in natura. I ricercatori hanno già creato amminoacidi speculari e altre biomolecole, ma alcuni vedono enormi rischi nell'estendere quel lavoro per creare organismi speculari.
Nell'appello, pubblicato sulla rivista Science e supportato da un rapporto di 300 pagine, si osserva che simili microrganismi non sono ancora realtà ma in futuro potrebbero rappresentare una minaccia per globale per esseri umani e ambiente. «È difficile sopravvalutare la gravità di questi rischi - afferma Ruslan Medzhitov, immunologo presso la Yale University e uno degli autori -. Se i batteri specchio si diffondessero attraverso animali e piante infette, gran parte dei numerosi ambienti del pianeta potrebbero essere contaminati. Qualsiasi esposizione potrebbe essere fatale». Jack Szostak, coautore e chimico vincitore del premio Nobel 2019 presso l'Università di Chicago, aggiunge: «Il risultato potrebbe essere un danno irreversibile catastrofico, forse molto peggiore di qualsiasi sfida che abbiamo incontrato in precedenza». Ma altri ricercatori sostengono che il pericolo è esagerato e affermano che i divieti di ricerca potrebbero rallentare progressi non correlati. Tutte le biomolecole primarie della vita possono esistere in due forme speculari, come una mano sinistra e una destra, ricorda Science. Gli scienziati sono preoccupati, perché andare avanti nella ricerca potrebbe portare a batteri completamente speculari in grado di riprodursi. I batteri specchio potrebbero eludere anche i proprio predatori naturali: la loro moltiplicazione negli ecosistemi finirebbe quindi per esporre esseri umani, animali e piante a un rischio continuo di infezione, eludendo il sistema immunitario. Nonostante l'appello, però, per altri scienziati si tratta di una preoccupazione esagerata, perché siamo ancora a un livello «molto teorico».
Anche gli autori del Policy Forum riconoscono che ci vorrà almeno un decennio prima che i biologi sintetici siano in grado di creare queste forme di vita, tuttavia anche con il supporto dell'Intelligenza Artificiale si potrebbero bruciare le tappe. Per questo i firmatari dell'appello raccomandano di interrompere tutte le ricerche, sollecitano le agenzie di finanziamento a non supportarle. Il rischio è troppo grande.
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