Un lungo, lunghissimo post che Alessandro Di Battista ha voluto affidare alla sua pagina Facebook, in cui spiega di non aver assolutamente cambiato idea e di non poter accettare l’assembramento parlamentare, a suo dire pericoloso, che si sta accalcando ai piedi di Mario Draghi. "Non lo posso accettare perché la stragrande maggioranza delle forze politiche che si stanno inchinando al tredicesimo apostolo non rappresenta le mie idee", ha spiegato Di Battista. Già ieri notte, alle 2.32 aveva annunciato che ogni ora che passava trovava ragioni su ragioni per dire no a un governo con presidente del Consiglio Super Mario, pronosticando che alla fine si sarebbe fatto eleggere Presidente della Repubblica, senza colpo ferire.
Di Battista non cambia idea
Pochi minuti fa è arrivato sul famoso social un altro lungo post, in cui ha tenuto a informare tutti, qualora ancora avessero dei dubbi, che lui non aveva certo cambiato idea e che, fosse in Parlamento, non darebbe la fiducia al presidente Draghi. Il Professore no può sperare nella sua fiducia a causa delle sue scelte passate quale Direttore generale del Tesoro e da Governatore di Banca d'Italia, “quando diede l'OK all'acquisto di Antonveneta da parte di MPS ad un valore folle di mercato". Dibba ha le sue opinioni su Draghi, definito da altri un fuoriclasse, e soprattutto è certo di non poter accettare un’accozzaglia al governo che comprenderebbe quasi tutti, da Leu alla Lega. Peccato, secondo l’ex deputato M5s, che nessuno voglia essere all’opposizione, necessaria in democrazia.
Di Battista si fa poi una domanda alla quale non ha però risposta: “Ci saranno ministri politici nel governo Draghi? Non ne ho idea. Fossi in lui non accetterei nessuno ma vedo che diversi partiti già avanzano richieste. Per quanto mi riguarda io non posso accettare "un assembramento parlamentare” così pericoloso. Non lo posso accettare perché la stragrande maggioranza delle forze politiche che si stanno inchinando al tredicesimo apostolo non rappresenta le mie idee”.
Dibba non sosterrà mai un governo con Forza Italia
Il post prosegue poi ricordando anche quando il 9 febbraio dl 2018 lesse ad Arcore “la sentenza di condanna definitiva di Marcello Dell'Utri, fondatore di Forza Italia”. Lettura che, a suo dire, gli è valsa qualche minaccia di querela, ma nulla di grave anzi, grazie a quell’episodio Dibba è diventato quello che è adesso, moralmente più forte di prima, come ha sottolineato lui stesso. Bene, buon per lui. Il lungo post termina infine asserendo che ognuno è fatto come è fatto. Ma qualcuno gli avrebbe scritto: "Sei troppo radicale.
In politica occorre anche cambiare opinione e plasmarsi sulle situazioni cambiate". Apriti cielo, chi sarà stato costui? Non ha certo capito che Di Battista non ce la può proprio fare a sostenere un governo che ha l’ok di Forza Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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