Concia: "Bava alla bocca contro le Meloni. Cari compagni siete degli sciacalli"

L'ex parlamentare dem e storica femminista: "Odio la gogna e mi arrabbio coi miei fratelli. Ho difeso Carfagna, Boschi e Berlusconi"

Concia: "Bava alla bocca contro le Meloni. Cari compagni siete degli sciacalli"
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Anna Paola Concia oggi ha 60 anni. È una femminista storica, è di sinistra ed è stata parlamentare del Pd. E ha un gran difetto: pensa con la testa sua.

Onorevole Concia. Sbaglio o lei ha difeso Arianna Meloni dagli attacchi che ha ricevuto dopo l'annuncio della separazione?

«Perché si stupisce? Io ho sempre difeso le donne che venivano attaccate e messe alla gogna. Non solo le donne. A destra e a sinistra. Nel 2008 difesi Mara Carfagna dalle offese che le furono rivolte in piazza Navona da Sabina Guzzanti. Ho difeso contro lo sciacallaggio e il linciaggio la Boschi, la Schlein. In passato ho difeso anche Berlusconi».

L'ha pagata?

«Certo che l'ho pagata. Ma la mia cultura politica è sempre stata questa».

Come nasce questa cultura?

«Dal tennis. Io vengo dal mondo dello sport. Per me l'avversario non è un nemico da abbattere. Voglio vincere perché sono più forte sul campo».

Quando è entrata per la prima volta in Parlamento come si è trovata?

«Ero l'unica omosessuale dichiarata. Cercai insieme proprio a Mara Carfagna di fare una legge contro l'omofobia. Eravamo guardate in cagnesco sia a destra sia a sinistra».

Anche nel Pd?

«Certo. Sui diritti civili il Pd faceva ancora gne, gne...».

Cosa è che non le hanno perdonato?

«Quando entrai in Parlamento c'era una maggioranza di centrodestra schiacciante. Io dissi: basta nascondersi dietro al fatto che la destra è chiusa sui diritti civili, proviamo il dialogo».

Ed è riuscita a dialogare?

«Sì. con tanti. Flavia Perina, Bocchino, Fini, con Mara Carfagna, con Giorgia Meloni...».

Quale era la base del dialogo?

«I diritti civili non sono né di destra né di sinistra».

Oggi è possibile un dialogo tra destra e sinistra?

«No».

Lei non riesce a stare sotto padrone?

«Non sono una yes woman. E i partiti oggi sono diventati caserme. Tutti».

Ha pubblicato su X questo post: «La bava alla bocca contro Arianna e Giorgia Meloni soprattutto da gente di sinistra è impressionante. Siete degli sciacalli» Cosa l'ha fatta arrabbiare?

«Sciacallaggio e gogna sono un'abitudine di tutta la politica. Destra e sinistra. Essendo io una donna di sinistra mi arrabbio di più coi miei fratelli».

Rinfacciano ad Arianna Meloni che, essendo per la famiglia tradizionale, se lascia suo marito non è coerente.

«La mia cultura non è Dio, patria e famiglia. Sono sposata con una donna. Io però Dio, patria e famiglia lo combatto politicamente. Non con attacchi personali, linciando l'avversario e colpendolo negli affetti».

Ma chi professa il valore della famiglia tradizionale e poi si lascia?

«Esiste il divorzio. La realtà è il divorzio, Dio, patria e famiglia è uno slogan che si infrange contro la realtà».

Chi ha dato impulso, in politica, al metodo degli attacchi personali?

«Sicuramente i 5 Stelle. Hanno vinto su questo piano. La ferocia di Grillo che metteva alla gogna, gli attacchi personali: dimentichiamo tutto?».

Il grillismo ha dilagato?

«Sì, in tutti i partiti».

La violenza del grillismo colpisce soprattutto donne.

«La misoginia italiana è una cosa stratosferica».

Però il tetto di cristallo si sta rompendo...

«Sì. Meloni lo ha rotto. Poi vedremo come lo gestirà, ma lo ha rotto. Come lo aveva rotto la Merkel. Vivo in Germania da dieci anni. Sa cosa ho sentito dire a un bambino maschio che interrogava i genitori, ai tempi della Merkel?».

Me lo dica.

«Ma un uomo può fare il cancelliere? Capisce? Cambia l'immaginario dei bimbi. Le bambine pensano che potranno fare qualsiasi cosa nella vita. Non era così».

Cosa cosa ne pensa degli attacchi sulle vacanze della premier?

«Ridicoli, le hanno dato la caccia. Non lo hanno mai fatto con un uomo. Mi ha stupito Italia Viva con la storia di Meloni che ha fatto perdere le tracce per 36 ore. Loro dovrebbero sapere cos'è la gogna».

Le femministe protestano contro il governo italiano. Non contro i talebani che hanno vietato alle donne persino di cantare e di parlare in pubblico.

«C'è un femminismo relativista. Quello che non ha difeso le donne del 7 ottobre perché ebree. Io invece sono femminista universalista. Per me la libertà delle donne va difesa in tutto il mondo».

Come giudica il governo italiano sui temi delle donne? È vero che toglie i diritti?

«Su alcuni temi il governo sbaglia. Vedo un tentativo di ridimensionare il diritto all'aborto e su questo andrebbe pressato. Dico alla sinistra: fai una battaglia su questo. Difendi la 194. Poni il problema dei medici obiettori. Ma non dire che le donne sono meno libere perché c'è Giorgia Meloni. Proponi, cerca il dialogo su tutti i temi che riguardano le donne. Si chiama politica».

Perché la politica oggi non cerca più il dialogo?

«Perché è faticoso».

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