Berlusconi avvisa Salvini "Azzurri primo partito"

Il Cavaliere: «No al Gentiloni bis, vinciamo noi» Si lavora alla quarta gamba del centrodestra

Berlusconi avvisa Salvini "Azzurri primo partito"

Il messaggio di Silvio Berlusconi va a Matteo Salvini. «Sono assolutamente certo di tre cose - dice il leader azzurro a Rai2 - La prima: dopo le elezioni ci sarà finalmente un governo scelto dalla maggioranza degli italiani. La seconda: questo governo sarà nostro, del centrodestra. La terza: sarà Forza Italia il primo partito della coalizione a proporre al capo dello Stato il nome del candidato premier». Nell'intervista il Cavaliere precisa che un Gentiloni bis è «un'ipotesi che non si verificherà», perché «ogni giorno i sondaggi migliorano, siamo molto vicini alla maggioranza assoluta in parlamento e mancano ancora più di 2 mesi alle elezioni».

Rinviato l'incontro tra Berlusconi, Salvini e Giorgia Meloni, le tensioni interne vengono alimentate dal leader del Carroccio, che cerca visibilità, preoccupato dei dati che danno in calo il suo partito «nazionalista» senza la parola Nord. Firma i comunicati come «candidato premier», una provocazione che va avanti da mesi, da quando nel logo della Lega è stato inserito il marchio «Salvini premier». E lancia diktat sul programma, cui Berlusconi non risponde. L'ex presidente azzurro del Senato, Renato Schifani, esclude però un Nazareno bis e dice: «Siamo disposti a discutere serenamente con Salvini su un patto condiviso. I notai non esistono in politica; Berlusconi mantiene la parola. Il centrodestra è in forte crescita e gli elettori non comprenderebbero una rottura della coalizione». Per Fdi, interviene Ignazio La Russa: «Non siamo per sottoscrivere nessun programma predefinito da Berlusconi o da Salvini, l'incontro deve avvenire sui contenuti perché sui temi di sicurezza, tassazione e famiglia le vicinanze sono forti».

Nel quartier generale di Arcore il Cavaliere, ancora un po' influenzato, giovedì ha incontrato il presidente del parlamento Ue Antonio Tajani, indicato come possibile candidato premier, se l'ex premier non recupererà l'agibilità politica (circola pure il nome di Franco Frattini) e il leader dell'Udc Lorenzo Cesa. Che gli ha parlato della volontà dell'Udc di correre con una propria lista e lo scudocrociato. Nel centrodestra, ma non nella «quarta gamba». «Ho un simbolo - ha detto - che da solo vale 1-1,5%, ho proposto di mantenerlo nel logo anche senza il nome Udc, non sono stati d'accordo e andremo da soli». Per evitare la raccolta delle firme, utilizzeranno il gruppo di Gal al Senato. Mentre «Noi con l'Italia» si costituisce in gruppo autonomo e Flavio Tosi invita Salvini all'unità, dicendo di puntare a «superare Fdi», al 5-10 %. La scadenza per le liste si avvicina esi cercano volti nuovi. Ieri, nella sede di Fi a piazza in Lucina, Niccolò Ghedini, Sestino Giacomoni e Gregorio Fontana hanno incontrato l'ultimo dei 20 coordinatori regionali, il siciliano Gianfranco Miccichè.

A tutti hanno ripetuto le direttive del Cav: con i politici (ricandidati solo i «meritevoli e in regola con le quote»), dovranno esserci protagonisti della società civile e bravi amministratori locali. Entro il 28 dicembre ognuno dovrà presentare la proposta di lista legata al territorio.

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