"Mi spiace che alcuni osservatori malevoli abbiano visto un accantonamento o, addirittura una diminutio, di Forza Italia che, invece, considero il lievito di un’iniziativa che immagino sarà utile e anzi necessario prendere per il futuro". Così Silvio Berlusconi torna su quel ’progetto pazzo, come lo ha definito ieri parlando agli eletti FI, spiegando che si tratta di un’iniziativa "basata sulla constatazione dolorosa, quella che il 50 per cento degli aventi diritto al voto non sono andati a votare nelle ultime elezioni.
"Alle prossime - prosegue - saranno ancora di più, tra il 52 e il 54 per cento, cioè più di 23 milioni di cittadini e se più del 50 per cento dei cittadini non esercitano quel diritto di voto che per la mia generazione era un addirittura un dovere, allora credo difficile considerare questo Paese come una vera democrazia".
Nel corso della telefonata alla convention Regionale di Forza Italia Giovani, "Noi per il Lazio", a Fiuggi, il movimento giovanile FI coordinato da Annagrazia Calabria, Berlusconi assicura che "Forza Italia esiste e resta e Berlusconi sarà il suo presidente, ma dovremo impegnarci nella conquista di questa Italia che deve tornare a credere nella possibilità di cambiare il Paese con il proprio voto".
"Sono assolutamente convinto della necessità di mettere al centro della nostra attività futura il lavoro per raggiungere questa maggioranza numerica silenziosa che non è di persone di sinistra, perchè quelli - rileva ancora Berlusconi - sono quasi militarizzati e vanno tutti a votare, ma annoiati e arrabbiati, moderati che non credono che il loro voto possa cambiare qualcosa, sfiduciati da questa politica e da questi politici e che non vedono più differenza tra destra e sinistra". "Dobbiamo mettere in campo qualcosa per una crociata di democrazia e far sì che un grande numero di queste persone possano convincersi che se votano in tanti, insieme, questo è il mezzo per trasformarsi in una maggioranza politica con un ruolo per il governo del paese", dice ancora l’ex premier.
Una delle indicazioni operative è quella di "prendere un foglio bianco e cominciare a elencare i parenti che non sono di sinistra, poi gli amici e poi i conoscenti e da lì contattare questi elettori e spiegare loro la grande possibilità: perchè se anche un terzo, o anche meno, torna a votare, unendo i loro voti a quelli di Forza Italia, della Lega e dei partiti democratici, potremmo avere una grande maggioranza".
Resta inteso che l’idea è quella "non di un partito ma di un movimento, comunque di qualcosa di lontano dalla politica e senza professionisti della politica, che si possa poi federare" insieme alla indicazione preventiva di "una ventina di 'saggi', stimati come tali dalla popolazione, che possano essere ministri del futuro governo, con l’impegno a dare vita a quel programma liberale che non siamo riusciti a realizzare in passato". Ecco perchè la ricerca di quella "maggioranza non di un’Italia politica ma dell’Altra Italia, indicata così - chiarisce ancora - solo per comodità".
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