Berlusconi prepara la volata: "Sarò determinante per il No"

Il Cavaliere pronto a intensificare la presenza in tv per convincere gli indecisi. I contrari al ddl ancora avanti

Berlusconi prepara la volata: "Sarò determinante per il No"

Berlusconi si prepara al blitz finale contro Renzi e la sua riforma. Ad Arcore pare abbia già registrato altri video messaggi che verranno messi online nei prossimi giorni. Ma nelle ultime due settimane prima del voto del 4 dicembre il Cavaliere intensificherà la propria presenza in tv: «Andrò ovunque mi inviteranno - ha confidato ai suoi - E la mia presenza sarà determinante per la vittoria del No». Fino ad ora la corsa del leader di Forza Italia in campagna elettorale è stata da maratona ma tra una decina di giorni verrà inserito il turbo. E poi c'è la benedizione del tour delle 500: la carovana delle Fiat con il logo di Forza Italia sta girando l'Italia per fare proseliti per il No e per la «grande campagna di libertà. Sono fiero dei miei ragazzi», avrebbe detto il Cavaliere.

C'è ottimismo dalle parti di Arcore anche perché tutti i sondaggi, non soltanto quelli in mano all'ex premier, fotografano la medesima realtà: i Sì al ddl Boschi arrancano. Il coro dei maggiori istituti di rilevazione, che hanno sondato gli italiani negli ultimi giorni, è unanime. Si va da Eumetra-Monterosa che dà i No in testa con il 55,2% a Winpoll per Huffington Post che parla del 53%. Ma anche Istituto Tecnè (52,9%), Emg per La7 (52,1%), Demos per Repubblica (52%), Ipr Marketing (52%) e Index Research (51,8%) vedono la vittoria dei No. Interessante pure l'indagine che riguarda gli effetti del referendum per i cittadini. Tecnè e Ipr, per Porta a Porta, rilevano che per le maggioranza degli italiani il governo, in caso di sconfitta, dovrebbe dimettersi. Per Tecnè lo pensa il 57% dei cittadini, per Ipr il 59%. Insomma, sulla testa di Renzi si addensano molte nubi confermate dal fatto che il Pd cala nei sondaggi relativi alle intenzioni di voto.

La fetta degli indecisi è tuttavia ancora molto ampia e Berlusconi non dà la vittoria già per scontata. Sa che Renzi e il centrosinistra punteranno tutto sulla paura che un eventuale bocciatura alla riforma costituzionale possa innescare un periodo di turbolenza finanziaria. Una bufala, per gli azzurri. Se lo spread torna a farsi sentire non è certo per l'esito del referendum quanto perché il debito pubblico, invece di scendere, si alza ancora. Insomma, lo Stato continua a spendere più di quanto incassa. Ed è proprio su questo punto che Stefano Parisi ha deciso di puntare. In un'intervista al Giorno, infatti, attacca Padoan secondo cui i mercati fanno il tifo per il Sì: «Non è vero perché i mercati danno già per scontato che vince il No. È grave che Padoan tiri fuori questo argomento». Non solo: «Per questo motivo lunedì prossimo sarò a Londra per parlare con la comunità finanziaria». Lo spread sale? «Le elezioni americane creano turbolenza. E poi l'economia va malissimo e la legge di Stabilità aumenta il deficit e non crea occupazione».

Tutti uniti per il No anche se le fibrillazioni tra qualche colonnello azzurro e Parisi permangono: «Se Parisi ha qualche idea buona da darci può venirci a trovare sabato prossimo a Firenze alla manifestazione del centrodestra o mandarcela per email», è l'ultimo graffio di Giovanni Toti.

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