Berlusconi: "Renzi unico leader in politica, il mio erede non c'è ancora"

Berlusconi a Rtl 102.5: "Per fare il leader serve il consenso di tutti". E ricuce con Parisi: "Può darci una mano a cercare nuove persone"

Berlusconi: "Renzi unico leader in politica, il mio erede non c'è ancora"

"Matteo Renzi racconta di un'Italia sull'orlo del caos in caso di vittoria del No. Mi ricordo che anche Napolitano faceva così nel 2011 per farmi dimettere. Non c'è nulla di più falso". Ai microfoni di Rtl 102.5 Silvio Berlusconi rilancia, con forza, le ragioni del No alle riforme costituzionali. Per il leader di Forza Italia, "i problemi dell'Italia sono gravi ma non li risolve certo questa riforma. Questa arma - spiega - la usa Renzi per spaventare gli italiani". Il premier può farlo solo perché, dalla sua, ha i "giornaloni".

A meno di tre settimane dal referendum, Berlusconi torna a puntellare Renzi smontando le ragioni del Sì una per una. Al premier riconosce solo di essere "l'unico leader vero dentro la politica", ma non certo l'ultilità delle riforme costituzionali che il suo governo ha fatto approvare al parlamento a suon di fiducie. "Se al referendum vince il No si aprono diverse possibilità. La prima è che si riesca a fare una legge elettorale ragionevole e si vada a votare. La seconda che si faccia una riforma della Costituzione che contenga certe cose che in questa non ci sono", argomenta il Cavaliere accusando l'impianto della riforma di non risolvere i problemi e di non ridurre i costi dello Stato. Insomma, per Berlusconi, è solo "pericolosa per la democrazia".

Durante l'intervista a Rtl 102.5 Berlusconi torna poi a parlare del futuro del centrodestra auspicando di trovare un erede alla guida della coalizione. "Spero ci sia, fino ad ora questa scelta non mi si è presentata - ammette - avevamo puntato molto su qualcuno che però è addirittura passato dall'altra parte, altri ancora hanno deluso". "In una coalizione i toni accesi non servono e i personalismi sono deleteri - continua - nessuno, neanche Stefano Parisi, può pensare di avere una guida se gli altri membri non lo accettano". Per leader di Forza Italia, non è certo questo il ruolo che Parisi aveva scelto per sé.

"Ha sempre detto di non considerarsi di Forza Italia, ma mi auguro che vada avanti in questo suo lavoro - spiega Berlusconi - Parisi può darci una mano in questa ricerca di persone nuove della società civile".

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