La sentenza sulla trattativa Stato-mafia rinfocola l'odio degli antiCav. A partire dal pm Nino Di Matteo, secondo cui le condanne per Marcello dell'Utri, i boss mafiosi e i generali dei Ros sanciscono di fatto anche i rapporti con Berlusconi. E il Movimento 5 Stelle non perde l'occasione per insultare il leader di Forza Italia e tirare per la giacchetta Matteo Salvini.
"Assurdo e ridicolo accostare il mio nome alla vicenda della trattativa stato-mafia", replica da Campobasso Silvio Berlusconi, "I miei governi hanno sempre operato contro la mafia e hanno incrementato la pena del 41 bis. I miei legali dicono che la sentenza è del tutto disconnessa dalla realtà, ma se fosse vera il signor Berlusconi sarebbe persona offesa ed è considerato estraneo ai fatti di causa. Il dottor Di Matteo si è permesso di commentare una sentenza adombrando una mia personale responsabilità. È un fatto di una gravità senza precedenti, ho parlato con i miei avvocati, faremo dei passi nelle sedi opportune nei suoi confronti".
Intanto Forza Italia minaccia querela nei confronti di Di Matteo e "respinge con sdegno ogni tentativo di accostare, contro la logica e l'evidenza, il nome del presidente Berlusconi alla vicenda della trattativa stato-mafia oggetto della sentenza di oggi a Palermo".
"Ogni atto politico e di governo del Presidente Berlusconi, di Forza Italia nel suo complesso, e di ogni suo singolo esponente è sempre andato nel senso di un contrasto fortissimo alla criminalità mafiosa, sia sul piano dell'incremento delle pene, e dell'individuazione di nuovi strumenti giuridici per una più efficace azione antimafia, sia anche per quanto riguarda l'azione delle forze dell'ordine sotto i nostri governi noi confronti dei responsabili di reati di mafia", ricordano dal partito, "Il fatto che uno dei pubblici ministeri coinvolti nel processo - non a caso assiduo partecipante alle iniziative del Movimento Cinque Stelle - si permetta, nonostante questo, di commentare la sentenza adombrando responsabilità del Presidente Berlusconi è di una gravità senza precedenti e sarà oggetto dei necessari passi in ogni sede"- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.