Roma - Intensificare gli sforzi per far bocciare le riforme di Renzi. È questo il messaggio di Berlusconi fatto recapitare a tutti gli azzurri. E gli azzurri si adeguano volentieri: non passa giorno che qualcuno organizzi eventi a sostegno del No. Ieri è stata la volta della senatrice Paola Pelino che, al teatro comunale di Sulmona, ha organizzato la kermesse «Decisamente No, convintamente No»: il primo di una serie di appuntamenti che ha pure un valore politico. Accanto a Stefano Caldoro e Augusto Minzolini c'era anche Stefano Parisi che, tra una Megawatt e l'altra, ha accettato l'invito forzista. «Unire le forze» è infatti l'altro input partito da Arcore dove non sono piaciuti i mal di pancia di qualche colonnello nei confronti di Mister Chili. Il quale, a Un Giorno da Pecora, ha minimizzato sulle stoccate ricevute da qualche azzurro: «Con gli amici di Forza Italia? Va sempre meglio», ha giurato. E ancora: «Giovedì scorso ho incontrato Berlusconi ma quello che ci siamo detti lo tengo per me. Le cose che si dicono in un incontro a due non si rendono pubbliche. Posso dire che l'ho visto tonico e in forma. Sta bene, molto bene». E poi ha smentito una telefonata di D'Alema: «Ci siamo conosciuti ma non mi ha mai telefonato». A Sulmona, Parisi ha sparato ancora sul ddl Boschi: «È una riforma sbagliata e scritta male; infatti ci sono molti del Pd che voteranno no». L'affondo al premier: «Vedo che Renzi non si sta risparmiando per la campagna elettorale. Credo invece che farebbe bene a occuparsi di più dell'economia, della sicurezza e della politica estera. Se vince il Sì ci sarà instabilità e si rischia di andare alle elezioni con Italicum e avere i 5 Stelle al governo».
Insomma, la battaglia cruciale sul referendum prosegue e oggi sarà la volta della Conferenza organizzata dall'onorevole Elio Vito. A Montecitorio, questa mattina, sfileranno i rappresentanti dei comitati per il No di centrodestra per spiegare, nel merito, articolo per articolo, tutti i danni del ddl Boschi. Relatori saranno la dottoressa Silvia Pispico, fondatore e responsabile dell'associazione Presidenzialisti per il No e lo stesso deputato azzurro. Si spiegherà perché il nuovo Senato sarà una farsa, così come la sbandierata riduzione dei suoi costi; si evidenzierà come i procedimenti legislativi si complicheranno anziché semplificarsi; si dimostrerà come la Corte costituzionale sarà spesso chiamata a pronunciarsi, rallentando l'iter legislativo anziché accelerarlo. Insomma, tanta carne al fuoco che gli italiani stanno cominciando a decifrare e capire.
Lo dimostrano gli ultimi sondaggi sventolati ieri a Montecitorio dal capogruppo azzurro Renato Brunetta assieme al sondaggista Renato Mannheimer: «Lo studio, commissionato dal Comitato dei lavoratori per il No, in merito al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, è chiaro: il No è nettamente in vantaggio e in crescita al 54,5%, il Sì sprofonda al 45,5%.
Il No sta vincendo, Renzi perderà e andrà a casa», ha tuonato Brunetta assieme a Renata Polverini. E ancora: «Il trend è netto, lo dicono tutti i sondaggi. Per tutte le rilevazioni il No è in una fascia tra il 51 e il 54%. Renzi avrà le tv pubbliche e private, i giornaloni e i poteri forti, noi abbiamo la gente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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