Bersani a gamba tesa: "Ci sono i no vax, sì Dux"

Pier Luigi Bersani associa i no vax al fascismo ed invoca la legge Mancino. Poi l'attacco gratuito a Salvini. Niente pungolo ai radical chic

Il deputato Leu Pierluigi Bersani
Il deputato Leu Pierluigi Bersani

È un Pier Luigi Bersani senza troppi fronzoli quello che ieri sera ha presentato la sua disamina sul mondo no vax, intervenendo a Di Martedì , su La 7. L'ex vertice politico dei Dem pensa che sia possibile associare l'universo di coloro che contestano o rifiutano il vaccino anti-Covid19 all'emisfero di chi, ancora oggi, professa l'ideologia fascista. Nessuno sconto, per così dire, su Salvini ed alcune dichiarazioni dell'ex ministro dell'Interno, mentre l'intellighenzia di sinistra, che sul green pass soprattutto ne ha dette di ogni, Bersani preferisce quasi sorvolare.

La giornata di ieri è stata interessata da altre polemiche relative ad i no vax ed alle iniziative che quel mondo, in maniera organizzata o meno, è in grado di mettere in piedi, soprattutto mediante i social. L'onorevole Raffaella Paita, esponente d'Italia Viva, è stata insultata e minacciata sulla sua pagina Facebook per aver preso posizione in merito ai vaccini e ad alcune scelte compiute ai tempi dal governo giallorosso, ossia i cosiddetti banchi a rotelle. Ma questo dell'attacco social alla Paita è soltanto uno degli esempi che possono essere presentati in merito alle iniziative di chi contesta la vaccinazione predisposta per debellare la pandemia.

Stando a quanto ripercorso su Il Fatto Quotidiano, Bersani ne fa anche una questione di matrice politica: "Chi sono i non vaccinati italiani? È un universo che va distinto in due o tre pezzi" - ha premesso l'esponente di Articolo Uno. L'ex leader della coalizione di centrosinitra è convinto che il "pezzo più rumoroso" sia composto da i "No Vax, Sì Dux".

Bersani chiama insomma in causa la destra estremista. Sempre lo stesso esponente si dice convinto di come alcuni estemisti stiano "facendo un’operazione politica" e siano peraltro "fascisti". Poi la stoccata, che tira in ballo pure l'applicazione della legge Mancino: "Il ministero degli Interni forse potrebbe considerare un po’ meglio l’applicazione della legge Mancino”. Insomma, bisognerebbe intervenire - pensa Bersani - sulla base di un provvedimento che risale al 1993. Ma il politico di Articolo Uno non si è limitato a questo ragionamento.

Bersani ha approfondito il tutto, passando poi ad analizzare le altre due sezioni della composizione che ha immaginato in relazione ai no vax: "C’è - ha specificato - anche tutta la fascia più intellettuale degli scettici, che descrivono la questione della libertà. E infine c’è semplicemente gente che ha paura dei vaccini". Insomma, tra i no vax avrebbe un certo peso pure la corrente libertaria, che magari può prescindere da questa o da quella ideologia. D'altro canto, per l'ex presidente della Regione Emilia Romagna che tripartisce quindi il mondo no vax, bisognerebbe tenere in considerazione anche le persone spaventate dai vaccini.

Sul piano delle questioni di stretta politica, invece, Bersani ha attaccato il leader della Lega Matteo Salvini: "’Oscar delle fake news ce l’ha Salvini, come nel caso recente in cui ha detto che le varianti nascono come reazione ai vaccini. Io sto su sull’appennino emiliano, dove la Lega è radicata: Salvini dovrebbe sapere che c’è gente che ci crede. E io non ci sto a questa situazione con 70 morti al giorno".

Molto più soft, si direbbe per motivi ideologici, l'atteggiamento scelto da Bersani nei confronti di alcuni intellettuali di sinistra che si sono schierati contro alcuni provvedimenti presi dal governo presieduto di Mario Draghi, compreso il green pass.

Parlando delle prese di posizione di quegli intellettuali, Bersani si è riferito ad una "intelligenza" che non deve declinarsi in "capziosità", rimarcando la natura amicale che Barbero, Cacciari, ma pure Agamben, dovrebbero tenere in considerazione, ricevendo questa considerazione da parte di Bersani. Con Salvini, insomma, la spada, mentre con l'intellighenzia basta il fioretto.

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