I suoi soldi li darà (quasi) tutti in beneficenza: vuole «gettarli» in buone, anzi ottime cause. Vuole cioè impiegarli per cercare di annientare gli effetti del cambiamento climatico e desidera anche sostenere quelli che si battono contro le profonde divisioni politiche e sociali. Però, contestualmente all'annuncio che Jeff Bezos si libererà del suo patrimonio di 124 miliardi di dollari, ieri è uscita un'indiscrezione del New York Times secondo cui il patron di Amazon starebbe per liberarsi anche di 10mila dipendenti già da questa settimana.
I tagli del gigante dell'e-commerce si concentreranno sul settore dei dispositivi di Amazon, incluso l'assistente vocale Alexa, sulla divisione di vendita al dettaglio e sulle risorse umane. Se il numero dei licenziamenti dovesse essere confermato, sarebbe circa il 3 per cento dei dipendenti aziendali e equivarrebbe a meno dell'1% della sua forza lavoro globale, che conta oltre 1,5 milioni di lavoratori, gran parte ad ore. Nel frattempo, Bank of America ha rimosso Amazon dalla lista dei migliori investimenti per gli azionisti dopo che dall'inizio dell'anno le sue azioni hanno perso il 39,5 per cento. Sul mercato Amazon perde l'1,75 per cento.
Le riduzioni scelte da Amazon non farebbero che confermare il trend in atto nelle grandi aziende hi tech, dove Twitter e Meta hanno già ridotto il proprio personale di migliaia di unità. Solo dall'inizio dell'anno la Silicon Valley ha tagliato più di 100mila posti. Amazon taglia, Bezos dona. Il filantropo è apparso sulla Cnn per la prima volta da quando hanno incominciato a frequentarsi, assieme alla nuova compagna, Lauren Sachez. Bezos non è più l'amministratore delegato della società e ha annunciato all'emittente il suo impegno a donare in beneficienza la maggior parte della sua ricchezza. Spiegando di voler massimizzare l'effetto della sue donazione, il fondatore di Amazon ha anche ammesso le difficoltà che sta incontrando nella sua nuova veste. «È difficile. Sto riscontrando che la filantropia non è facile. Costruire Amazon non è stato facile: c'è voluto duro lavoro, alcuni compagni di viaggio preparati e grandi lavoratori. Ritengo che la filantropia sia simile», confessa Bezos, per anni è stato criticato per non aver aderito a «Giving Pledge», l'iniziativa lanciata da Warren Buffett e Bill Gates nel 2010 con la quale i tycoon si impegnavano a donare almeno la metà della loro fortuna. Un'iniziativa alla quale ha aderito invece l'ex moglie di Bezos, MacKenzie Scott, che di recente ha divorziato anche dal suo secondo marito. Bezos e Sanchez stanno cercando di identificare le strade migliori per donare la loro fortuna e avere un impatto il più possibile reale. Un'idea su come potrebbero muoversi può arrivare «dal Bezos Courage and Civility Award», un premio da 100 milioni consegnato quest'anno alla cantante country Dolly Parton. «Quando si pensa a Dolly tutti sorridono. Tutto quello che vuole fare è portare luce nella vita degli altri e non potevano pensare a nessuno che meglio di lei potesse ricevere il premio», ha detto la Sanchez, annunciando anche che nel 2023 andrà nello spazio con un equipaggio di sole donne.
L'ex coppia è rimasta decisamente unita, in terra e nello spazio, dalla miriade di interessi comuni. La filantropia li accomuna e li rende saldi malgrado il divorzio. Chi non si sentirà altrettanto saldo sarà la miriade di dipendenti Amazon lasciati a casa dal quarto uomo più ricco al mondo.
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