Bibi e Trump: "Ostaggi liberi o è guerra"

Il re di Giordania negli Usa. Il presidente: "Prenderemo Gaza, accordi anche col Cairo"

Bibi e Trump: "Ostaggi liberi o è guerra"
00:00 00:00

La tensione in Medioriente torna alle stelle e Donald Trump avverte Hamas che «si scatenerà l'inferno» se gli ostaggi rimasti a Gaza non saranno rilasciati. «Per quanto mi riguarda, se tutti gli ostaggi non saranno restituiti entro sabato a mezzogiorno, direi di annullare il cessate il fuoco e far scoppiare l'inferno», afferma il presidente americano dopo che il movimento militante islamico ha minacciato di posticipare ulteriori scambi per la violazione dei termini della tregua da parte di Israele. Il leader Usa precisa di non aspettarsi che Hamas rispetti la scadenza: «Vogliono fare i duri». «Trump deve ricordare che esiste un accordo che deve essere rispettato da entrambe le parti ed è l'unico modo per restituire i prigionieri», risponde un alto funzionario del gruppo, Sami Abu Zuhr, sottolineando che «il linguaggio delle minacce non ha alcun valore e complica le cose».

Benjamin Netanyahu, dopo aver riunito il gabinetto di sicurezza, comunica che la decisione unanime del governo è che «se Hamas non restituisce gli ostaggi entro sabato - dice il premier senza specificare il numero - a mezzogiorno il cessate il fuoco verrà interrotto e l'Idf tornerà a combattere intensamente finché il gruppo non sarà definitivamente sconfitto».

Lo scenario è reso ancora più instabile dalle nuove dichiarazioni del tycoon sul futuro di Gaza, visto che secondo il suo piano non è previsto il ritorno dei palestinesi sfollati nell'enclave dopo la presa di possesso da parte degli Stati Uniti (ieri ha specificato «non c'è bisogno di comprare Gaza, ma sarà sotto l'autorità Usa). E poco prima di accogliere il re Abdallah di Giordania alla Casa Bianca, il presidente Usa evoca pure l'ipotesi di tagliare gli aiuti a Egitto e Giordania se rifiuteranno di accogliere i palestinesi dalla Striscia. Una minaccia che arriva dopo il secco no da parte del Cairo, che respinge «qualsiasi compromesso» che possa violare i diritti dei palestinesi. Il re Abdallah sottolinea che nell'accogliere i palestinesi la questione è come far funzionare le cose «nel modo migliore per tutti». Sulle proposte del presidente Usa, commenta: «Aspettiamo che gli egiziani» possano presentare un piano di cooperazione (con gli Usa), ma «quello che possiamo fare subito è accogliere 2.000 bambini malati» da Gaza. Un «gesto meraviglioso», lo definisce Trump, prima di dirsi convinto che «al 99%» si può risolvere la situazione con il Cairo e «alla fine avrete la pace in Medioriente». Ma getta pure acqua sul fuoco riguardo lo stop agli aiuti ai due Paesi: «Siamo al di sopra di questo». Il re di Giordania si rallegra: «Finalmente qualcuno può portarci al traguardo e portare stabilità, pace e prosperità a tutti noi nella regione».

L'Onu, intanto, afferma che per la ricostruzione di Gaza ci vorranno più di 53 miliardi di dollari. «I requisiti di finanziamento a breve, medio e lungo termine per il recupero e la ricostruzione nella Striscia sono stimati in 53,1 miliardi di dollari - scrive il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un rapporto commissionato dall'Assemblea Generale - Di questi, i requisiti di finanziamento a breve termine per i primi tre anni sono stimati in circa 20,5 miliardi». Ed emergono dettagli su alcuni ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas: la famiglia dei gemelli 27enni Gali e Ziv Berman afferma di aver ricevuto segnali di vita. «Tiriamo un sospiro di sollievo, ma sappiamo in quali mani sono e quanto siano in pericolo le loro vite», affermano in un messaggio ai residenti del Kibbutz Kfar Aza, da dove sono stati rapiti il 7 ottobre. Mentre il kibbutz di Kissufim fa sapere che l'86enne Shiomo Mansour è morto.

«Abbiamo ricevuto stamani la notizia dell'uccisione durante la prigionia del nostro amico Mansour», dicono, chiedendo a Netanyahu e ai leader mondiali di «intervenire con decisione per il ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e morti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica