La nuova proposta di legge della Boldrini per fermare CasaPound e Forza Nuova

L’ex presidente della camera non trova pace con CasaPound e Forza Nuova liberi di diffondere ideali xenofobi, fascisti e razzisti. In realtà dietro le motivazioni di facciata di Leu c’è un piano per imbavagliare gli oppositori senza rischiare di minare i principi di libertà di espressione e pluralismo che dovrebbero essere alla base di ogni democrazia

La nuova proposta di legge della Boldrini per fermare CasaPound e Forza Nuova

Laura Boldrini non riesce proprio più a dormire sonni tranquilli con CasaPound e Forza Nuova in giro a spargere il seme del fascismo, questa la motivazione delle sue ansie.

CasaPound e Forza Nuova sono formazioni politiche di carattere neofascista e in quanto tali vanno chiuse, perché incostituzionali.”, ha tuonato l’ex presidente della camera, come riportato dal “Secolo d’Italia”. Ecco perché Leu ha studiato a tavolino una proposta di legge per silurare i due movimenti di destra, firmata dal deputato Luca Pastorino.

Quest’ultimo ha già presentato la proposta alla Camera. Un provvedimento urgente, “che semplifichi e giurisdizionalizzi la procedura di sospensione dell’attività e dello scioglimento di movimenti, associazioni o partiti politici, più o meno organizzati, di matrice fascista e antidemocratica che inneggiano all’odio e alla discriminazione razziale, etnica e religiosa.” In parole povere, far leva sul solito spauracchio del fascismo per abbattere chi non si allinea alla politica delle porte aperte e dei porti liberi e addirittura vi si oppone.

“L’attualità è costellata di gravi episodi che sembrano provenire da un passato evidentemente non così remoto. E si attesta una preoccupante e crescente normalizzazione di fascismo, razzismo e xenofobia.”, prosegue nella relazione Pastorino. La caccia all’untore del partito della Boldrini prosegue dritta, fino ad arrivare alle reali motivazioni: mettere il bavaglio e far sparire dalla scena politica chi si oppone alle idee buoniste della sinistra. Con buona pace degli ideali di libertà di espressione e pluralismo, solitamente alla base di quella che viene ancora considerata una democrazia.

“È compito della politica nonché delle istituzioni democratiche porre un chiaro argine a tale deriva. Nel nostro ordinamento è presente una normativa che punisce chi propaganda idee discriminatorie. Chi commette o istiga a commettere atti di natura razziale, etnica, nazionale o religiosa. Chi organizza movimenti che hanno tra i loro scopi quelli indicati o partecipa ad essi.

Tuttavia, i meccanismi ad oggi in vigore volti alla sospensione cautelativa dell’attività e allo scioglimento di tali organizzazioni sono presenti in disposizioni distinte, farraginose, inefficaci e, purtroppo, di fatto inapplicate.”

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