
Si respirava soddisfazione ieri a Palazzo Chigi dopo il vertice sul decreto Bollette che il Consiglio dei ministri è pronto a varare nella riunione di oggi. All'incontro hanno partecipato i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, il sottosegretario per l'Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto. Collegati invece il titolare degli Affari Ue Tommaso Foti e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, di rientro dal G20 finanziario in Sudafrica. Al tavolo anche il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. Il pacchetto di misure vale circa 3 miliardi di euro e ha l'obiettivo di contrastare l'aumento dei costi energetici. La costruzione del decreto è stata il frutto di un lungo confronto tra i ministri competenti e i leader della maggioranza, con la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che ha seguito il dossier.
Il piano del governo prevede uno stanziamento di 1,5 miliardi o poco più destinato a sostenere almeno 8 milioni di famiglie italiane. Poiché il provvedimento non è stato ancora materialmente scritto (la convocazione del Consiglio è infatti slittata dalle 9 alle 11.30), si può dare pressoché per certo l'ampliamento del bonus sociale preveda l'innalzamento della soglia Isee a 25mila euro per un periodo di tre mesi. Il fatto che si sia accennato proprio a 8 milioni di nuclei da parte del consigliere economico di Salvini, Armando Siri, lascia pensare che i benefici saranno estesi oltre il tetto previsto di 20mila euro che avrebbe portato sollievo a 7 milioni di utenze. Il contributo medio dovrebbe attestarsi a circa 200 euro a nucleo familiare. Non è esclusa la possibilità che il bonus sociale sia modulato per fasce di reddito, replicando il modello già adottato nel 2023.
Per le imprese, invece, sono previsti circa 1,4 miliardi di euro, scon almeno 600 milioni per le aziende energivore e il resto alle piccole e medie imprese. I contributi diretti dovrebbero aggirarsi attorno ai 600 euro per le realtà con consumi elevati e 700 euro per le Pmi. Non è escluso che lo stanziamento possa essere ripartito a metà tra le due categorie di aziende. Oltre agli aiuti diretti, il decreto punta anche a introdurre misure strutturali: maggiore trasparenza sulle offerte energetiche e prescrizioni contro le pratiche scorrette di telemarketing. Parallelamente, hanno spiegato le fonti di governo, il governo continuerà a lavorare su interventi di lungo periodo, con l'obiettivo di rafforzare il sistema energetico italiano e ridurre la dipendenza dalle fluttuazioni del mercato internazionale. In questo senso, si valuterà anche una modalità per la proroga delle concessioni idroelettriche e, soprattutto, la delega per il nucleare sostenibile sarà esaminata contestualmente al decreto Bollette per avviare l'iter che in una decina d'anni dovrebbe portare all'entrata in funzione dei primi Small modular reactor. A questo proposito non è escluso che venga convocata una conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.
Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. «Benissimo il governo sulle bollette: dalle parole ai fatti», aveva dichiarato per primo proprio Siri. Gli interventi, è stato sottolineato al termine del vertice, «sono il risultato di un lavoro costante, dei ministri competenti condiviso dalle forze politiche di maggioranza, per dare una risposta rapida e mirata a una delle principali preoccupazioni di cittadini e imprese».
Apprezzamento anche da parte di Utilitalia, l'associazione delle utility, che ha ricordato, tuttavia, come «nel mercato libero sono presenti anche offerte più convenienti dei servizi di tutela, sia a prezzo fisso che a prezzo variabile».
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