Bollette leggere e ambiente: il piano verde di Berlusconi

Sulle liste ultime ore per chiudere. Gli azzurri Gasparri nel Lazio e Casellati in Basilicata. La Russa: "Ci siamo"

Bollette leggere e ambiente: il piano verde di Berlusconi

«No, non è un bello spettacolo». Il commento di Silvio Berlusconi intervistato da Tgcom24 è inappellabile. Le schermaglie nel centrosinistra e l'attacco di Letta alla Meloni sui media stranieri rappresentano, per il leader azzurro, un pessimo inizio di campagna elettorale. «Noi continuiamo a parlare di cose da fare, mentre dai nostri avversari - spiega Berlusconi - si insiste nel gettare discredito e nel litigare tra loro per i collegi». Il pericolo più importante per questa corsa al voto, però, è il dato allarmante dell'astensionismo. «Mi dicono - incalza il leader azzurro - che sono 23 milioni gli elettori indecisi». Ed è a loro che il presidente di Forza Italia intende rivolgersi. Perché al di là delle scaramucce nel centrosinistra sui seggi e all'affannosa caccia ideologica contro la Meloni, gli elettori hanno bisogno di sapere come affrontare le emergenze del momento. «E il nostro programma - dice ancora Berlusconi nella sua pillola quotidiana diffusa sui social - guarda all'ambiente come strumento per migliorare la qualità della vita. Nelle nostre città il verde scarseggia, interi quartieri sono fatti di solo cemento. Eppure vivere nel verde significa vivere meglio, in modo più naturale, circondati dalla bellezza. Il mio sogno è quello di realizzare dei boschi circolari, intorno alle grandi città, e dei boschi radiali, dei veri e propri corridoi verdi fra le case».

E poi c'è l'emergenza energetica che rischia di compromettere lo sviluppo industriale. «Le nostre aziende già adesso - ricorda Berlusconi - pagano un prezzo del gas quattro volte superiore a quello delle aziende americane». Il rischio è quello di perdere competitività. Ed ecco che il leader azzurro torna a parlare di rinnovabili, di termovalorizzatori e del nucleare pulito. E su Twitter chiosa: «Mentre i nostri avversari continuano la solita campagna di falsificazioni e di calunnie noi parliamo di contenuti. Ho dimostrato, nella politica, come nella vita e nel mio lavoro da imprenditore, di saper mantenere gli impegni e di saper realizzare gli obbiettivi prefissi».

Intanto si sta per chiudere la delicata redazione delle liste elettorali che verranno consegnate domani pomeriggio. Dopo 25 anni in Parlamento, Francesco Giro, l'unico deputato con la doppia tessera Forza Italia/Lega ha deciso di fare un passo indietro. E non sono pochi i parlamentari azzurri uscenti che rischiano di avere una posizione in lista poco «attraente». Come è il caso di Maurizio Gasparri nel Lazio. Stessa sorte in Abruzzo per Nazario Pagano, senatore e coordinatore regionale, e per Antonio Martino. Saltato infatti, in favore delle Marche dove correrà l'ex olimpionica Valentina Vezzali, il collegio uninominale. Stessa sorte dovrebbe toccare anche a Giuseppe Moles. Il suo seggio in Basilicata è stato assegnato a Elisabetta Casellati. Mentre in Veneto correrà la capogruppo al Senato Anna Maria Bernini.

Il partito di Salvini è l'unico ad aver presentato già venerdì tutte le liste. Forte di una massiccia presenza femminile, il Carroccio ha deciso di far correre il suo segretario nella sua città natale. In dubbio ancora se il nome di Salvini comparirà come capolista anche in altri collegi.

Sulle candidature dei collegi uninominali e proporzionali di Fratelli d'Italia «manca qualche limatura da fare, assicura Ignazio La Russa. «All'85% abbiamo definito le liste da diversi giorni - conclude il senatore -, c'è solo il resto da completare».

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