Il M5s continua a perdere pezzi. Questa volta a lasciare la casa pentastellata, non per sua volontà, è il deputato Marco Rizzone. L’esponente grillino, infatti, è stato espulso dal Movimento il 14 settembre 2020. La breve comunicazione appare come post scriptum a un post in apertura del Blog delle Stelle dedicato al referendum sul taglio del numero di parlamentari del 20 e 21 settembre.
Rizzone era stato protagonista della controversa vicenda dei parlamentari che hanno ricevuto il bonus Covid da 600 euro destinato a partite Iva, lavoratori autonomi e professionisti durante il periodo di emergenza sanitaria. Il deputato aveva fatto richiesta dei 600 euro messi in campo dal governo e aveva incassato il contributo previsto per il periodo del lockdown. Lo scorso 13 agosto, però, l’esponente pentastellato era stato richiamato nella nota con la quale il capo politico M5s, Vito Crimi, informava di avere "deferito il deputato Marco Rizzone al collegio dei Probiviri chiedendone la sospensione immediata e massima severità nella sanzione".
Il deputato coinvolto nella vicenda si era giustificato sostenendo che il decreto che ha istituito il bonus era "scritto palesemente male" e che la sua era stata una leggerezza fatta in buona fede e non per arricchirsi in quanto già si era tagliato di 40mila euro lo stipendio da parlamentare. "Pur non avendo materialmente richiesto io quanto previsto dalla legge per la mia categoria di partita Iva non incolperò (come hanno fatto altri) il mio commercialista dicendo che in automatico, sulla scia di altri assistiti, ha inoltrato la richiesta anche per me", aveva spiegato Rizzone. Quest’ultimo ne aveva riconosciuta "l'inopportunità e, consapevole che in ogni caso la responsabilità ultima è solo mia, sono pronto ad assumermela tutta e fino in fondo, come ho sempre fatto. Però ora vi assicuro che pretenderò che si vada fino in fondo su una serie di altre ‘questioni morali' anche più serie di questa ‘leggerezza' e che forse sarebbe il caso di affrontare nel rispetto di chi ci ha eletti (e chi mi conosce sa che non demordo)".
Il grillino aveva aggiunto che"per come hanno raccontato la vicenda sembra quasi che io abbia tolto i soldi a chi era in difficoltà, ma se ci pensate bene i soldi del bonus Inps alla fine sono euro uguali a quelli del bonus per ristrutturare casa o a quelli per rottamare l’auto.
Volete farmi credere che nessuno dei 'moralizzatori' abbia mai usufruito di questi soldi dello Stato perché in fondo guadagnava già abbastanza e bastava la spinta ambientalista? Quanti altri soldi ci hanno fatto perdere quegli stessi politici che ora mi attaccano con la loro incompetenza?".
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