Boom di contagi nel Paese. "Tutta Italia da zona rossa"

Allarme di Bertolaso. Dalla Lombardia alla Campania, le regioni in bilico. Bonaccini: "Rischiamo di essere travolti"

Boom di contagi nel Paese. "Tutta Italia da zona rossa"

Se la matematica non è un'opinione il destino dell'Italia, o almeno di molte regioni, indossa il rosso. I numeri - non tanto quelli di giornata quanto quelli settimanali, più affidabili - mettono i decisori politici con le spalle al muro. Domani, nelle tradizionali pagelle del venerdì, ci saranno un mucchio di bocciati. L'impressione è che, rispetto al patchwork di colori che punteggiano oggi molte regioni, possa prevalere una scelta drastica: molte regioni saranno chiuse o quasi, senza tante distinzioni.

Partiamo da ieri. Numeri non drammatici ma con qualche record negativo. Come quello dei contagi di giornata: 20.884, primato del 2021 dopo i 22.211 di Capodanno. La percentuale di positivi rispetto ai tamponi fatti è del 5,82, più alta rispetto a martedì (5,08) ma più bassa rispetto al 7,69 di lunedì. Davvero preoccupanti i dati sui morti (347, record dal 23 febbraio) e quelli ospedalieri, con le terapie inensive che schizzano a 2.411 posti occupati, record dal 21 gennaio e quattordicesimo giorno consecutivo con il segno più.

Ma sono i dati tendenziali quelli più angoscianti: l'Italia negli ultimi sette giorni ha conteggiato 127.837 nuovi contagi, contro i 96.992 dei sette giorni precedenti: l'aumento è del 31,80 per cento. Soprattutto, i casi ogni 100mila abitanti sono passati da 162,63 a 214,34, avvicinandosi alla soglia di 250 che è considerata da «rosso diretto». «A me sembra che tutta l'Italia, tranne la Sardegna, si stia rapidamente, a passi lunghi, avvicinando alla zona rossa», dice il consulente della Regione Lombardia per il piano vaccinale, Guido Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa. E poco distante il governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che da oggi mette le province di Bologna e Modena in rosso, avverte: «Se questa crescita, avvenuta in 10-15 giorni, non trova un'accelerazione nella risposta, rischiamo di essere travolti. Il contagio è ripartito giù veloce per le nuove varianti».

Chi rischia grosso è la Lombardia. Il motore economico dell'Italia: negli ultimi sette giorni si sono contati 27.712 nuovi contagi, la settimana precedente erano stati 19.078, con un aumento del 45,36 per cento. Soprattutto, il numero di contagi settimanali ogni 100mila abitanti è schizzato a 276,36, ben sopra la media italiana e il livello di allarme. Né va meglio negli ospedali: i pazienti Covid in terapia intensiva sono 506, il 40,54 per cento dei posti totali. E anche qui siamo molto oltre il livello che schiaccia il pulsante dell'allarme rosso, fissato al 30 per cento.

Altre regioni non stanno meglio. La Campania rischia il rosso per i 16.257 nuovi contagi nell'ultima settimana (+43,27 per cento) e per i 284,60 nuovi contagi settimanali, anche se l'occupazione delle terapie intensive è «solo» al 22,10 per cento. Appare inevitabile il rosso totale per l'Emilia-Romagna, con 16.910 contagi settimanali (+43,01), 378,80 contagi settimanali ogni 100mila abitanti e un terzo delle terapie intensive occupate da pazienti Covid (33,16 per cento); per le Marche (292,46 e 36,05); per il Friuli-Venezia Giulia (278,22 e 35,43); e per le province autonome di Trento (377,87 e 52,22) e Bolzano (364,03 e 33,00). Delle due regioni già rosso, ci resterà il Molise (192,34 e 48,712) mentre potrebbe tornare in arancione la Basilicata (140,62 e 11,36).

In bilico il Piemonte arancione (217,36 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, 28,82 di terapie intensive), la Toscana (rispettivamente 214,49 e 30,00 per cento), la Puglia (185,84 e 29,53), l'Abruzzo (246,37 e 40,20), l'Umbria (196,40 e 58,87)

Ancora lontani dal livello di allarme il Veneto (7.

777 contagi in sette giorni, +26,93 per cento, ma con «solo» 159,39 nuovi contagi ogni 100mila abitanti e un'occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid del 12,8 per cento), il Lazio (160,45 contagi settimanali ogni 100mila abitanti e terapie intensive al 25,13), la Liguria (158,44 e 24,54) la Sicilia (76,82 e 14,03), la Calabria (66,79 e 13,16), la Valle d'Aosta (60,78 e 10,00)

Caso a parte la candida Sardegna, che per tutelarsi introduce dalla prossima settimana un test rapido obbligatorio per gli «stranieri» in entrata che non abbiano un referto negativo nelle ultime 48 ore.

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