«Niente più shopping a Milano, feste a Saint Tropez e diamanti ad Anversa». È bastato un tweet, prima dato in pasto alla rete, e poi rimosso, per far scivolare la diplomazia europea sulla buccia di banana della crisi ucraina. Protagonista della caduta (di stile) il socialista spagnolo Josep Borrell, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione europea e vicepresidente della Commissione, che in un messaggio pubblicato martedì, e suonato a molti inopportuno nei toni, ha tentato di ironizzare sulle sanzioni europee decise con l'accordo unanime dei 27 Stati membri, ai danni di centinaia di personalità russe. Scrivendo in sostanza, tra l'ironico e il vendicativo, che grazie alla decisione della Ue, quegli oligarchi russi non potranno più fare la bella vita all'interno dell'Europa.
Il tweet faceva parte di una serie di 4 in cui Borrell annunciava, con i consueti toni diplomatici, la risposta dell'Unione europea al riconoscimento del Donbass da parte di Mosca, decidendo di colpirne i responsabili. Ecco il primo, istituzionale: «Oggi (martedì, ndr) abbiamo convenuto all'unanimità di rispondere in maniera robusta alle azioni illegali della Russia contro l'Ucraina - ha scritto Borrell - Il pacchetto di sanzioni Ue colpirà 351 membri della Duma russa che hanno votato per il riconoscimento delle cosiddette Repubbliche popolari di Lugansk e di Donetsk». Ma la sfilza di messaggi a un certo punto da 4 si è ristretta a 3. Cancellato proprio quello sullo «shopping a Milano, le feste a Saint Tropez e i diamanti ad Anversa», che scherzava sui lussi dei ricchi politici di Mosca in giro per l'Europa.
In realtà molti utenti hanno salvato e rilanciato il tweet incriminato, chiedendo conto del suo destino a Borrell: «Che fine ha fatto?» e rinfacciandogli le sue parole. Anche in Italia qualcuno non ha gradito. E la vicenda è stata al centro di un botta e riposta tra la Lega e il Pd. Feroce Matteo Salvini: «Per il capo della politica estera dell'Unione europea, le sanzioni contro la Russia servono a bloccare lo shopping dei russi a Milano e i loro party a Saint Tropez? Siamo al ridicolo. O forse al tragico». A ruota è arrivata su Twitter la replica provocatoria di Lia Quartapelle, responsabile Affari internazionali ed Europa nella segreteria del Pd: «Il tweet di Borrell sulle sanzioni è infelice. Ma Salvini smetta di confondere le acque - scrive Quartapelle - La Lega sostiene le sanzioni Ue contro l'aggressività della Russia? Su questo non possono esserci ambiguità e sarebbe bene che il twittatore seriale Salvini ci facesse sapere come la pensa».
A chiedere chiarimenti, sbeffeggiando Borrell, si aggiunge anche l'europarlamentare della Lega e presidente gruppo ID, Marco Zanni, che annuncia un'interrogazione: «Perché questa uscita sconsiderata e poi il passo indietro? Borrell si dimostri adeguato al suo ruolo o si faccia da parte».
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