Compleanno amaro per Umberto Bossi, che spegne le 74 candeline a Gemonio, nella casa di famiglia, con la moglie Manuela Marrone, i figli e gli amici più cari, come d’abitudine. Tante le telefonate ricevute dal Senatur in queste ore.
Esponenti della vecchia maggioranza che hanno governato al suo fianco raccontano all’Adnkronos di un Bossi giù di corda, provato dagli eventi delle ultime settimane.
A fiaccare l’umore del ’lumbard’ non gli acciacchi, con la caduta a Montecitorio che gli è costata 4 interventi chirurgici, ma la decisione di Camera e Senato di costituirsi parte civile contro di lui per l "affaire Belsito", il vecchio tesoriere indagato assieme al Senatur nel processo per truffa aggravata sui 40 milioni di euro di rimborsi elettorali presi dalla Lega dal 2008 al 2010. La doccia fredda per Bossi non dalla notizia in sé, ma dal fatto -avrebbe lamentato ad alcuni senatori- che la Lega non abbia preso le sue difese. L’ufficio di presidenza che mercoledì scorso ha sancito la scelta di costituirsi parte civile è stato infatti disertato dall’unico esponente del Carroccio presente nell’organismo parlamentare, Davide Caparini. Non solo.
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