Brandizzo, Suviana e Casteldaccia: mai tanti incidenti

Il dato: in 15 mesi più stragi che negli ultimi 10 anni

Brandizzo, Suviana e Casteldaccia: mai tanti incidenti
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Morti, feriti e dispersi. Si allunga la lista degli incidenti mortali sul lavoro nel 2024, anno nero che ha visto tre vere e proprie stragi con i 5 morti a Casteldaccia, i 7 a Suviana e i 5 della Esselunga. E ancora i 5 operai travolti dal treno a Brandizzo mentre lavoravano sui binari.

«Negli ultimi quindici mesi ci sono stati più stragi sul lavoro che negli ultimi dieci anni» sostiene Bruno Giordano, magistrato presso la Corte di cassazione, già direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro.

Proprio a Firenze il 16 febbraio inizia la scia di sangue, con l'incidente al cantiere della costruzione di un supermercato dell'Esselunga: il cedimento di una struttura in cemento armato uccide quattro operai e un trasportatore, con altri lavoratori feriti. Neanche un mese e mezzo dopo, il 9 aprile, a Suviana nell'appennino bolognese nella centrale elettrica sul lago, una turbina esplode all'ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l'allagamento del nono, con crollo di un solaio. Nell'incidente muoiono in sette, che erano al lavoro per la messa in opera di adeguamenti della centrale.

Il 6 maggio i cinque morti a Casteldaccia, nel Palermitano, che facevano parte di una squadra impegnata in un lavoro in una fogna per conto dell'Amap, società per la gestione delle condotte idriche e fognarie di Palermo: perdono la vita dopo essersi calati in un cunicolo da un tombino esterno.

Un dato purtroppo in linea con la tragica «tendenza» di quest'anno, fotografata dall'Inail: 890 denunce di morti sul lavoro (+2,5%) in 10 mesi, con quasi mezzo milione di denunce di infortunio (+0,4% annuo). Per quanto riguarda le morti, l'Inail registra un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 672 a 657, e un aumento di quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro, da 196 a 233. L'incidente di Calenzano ricorda altri avvenuti sempre quest'anno in depositi industriali: il 21 giugno l'esplosione all'Aluminium di Bolzano che ha provocato un morto e cinque feriti. Il 23 ottobre un'altra esplosione ha fatto crollare una parte di un capannone della Toyota Material Handling di Bologna provocando due morti, un ferito grave e una decina in condizioni più lievi, in una città ancora alle prese con i danni delle esondazioni dei giorni precedenti.

Tra i tantissimi incidenti, infine, l'anno si era aperto l'11 gennaio a Valfabbrica, in provincia di Perugia: un operaio di poco meno di 50 anni è morto dopo essere stato travolto dalla terra mentre si trovava all'interno di uno scavo per la riparazione di un tratto del sistema fognario nella zona. E il 15 febbraio un operaio quarantenne ha perso la vita dopo essere stato investito da un mezzo in movimento in un'azienda di Longhena, nel Bresciano.

Altra storia tremenda è quella del bracciante «morto di caporalato», dissanguato e con un braccio amputato dopo che il suo capo l'ha abbandonato nei campi senza portarlo all'ospedale. E ora Firenze, altre morti, altro dolori, tre giorni dopo l'anniversario della strage della Thyssen Krupp.

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