Bruxelles frena. "L'esercito europeo non in agenda"

"L'idea di un esercito europeo è emersa in maniera preponderante nel dibattito pubblico, ma per il momento non è in agenda"

Bruxelles frena. "L'esercito europeo non in agenda"

«L'idea di un esercito europeo è emersa in maniera preponderante nel dibattito pubblico, ma per il momento non è in agenda». Lo ha detto Nabila Massrali, portavoce della Commissione europea, nel briefing quotidiano con la stampa. «Il nostro attuale lavoro è concentrato nel sostenere gli Stati membri per rafforzare lo sviluppo dell'industria» della difesa «e lavorare con i nostri partner per la nostra sicurezza ed è ciò che stiamo facendo con la bussola strategica». «L'idea di un esercito europeo è stata molto preminente nel dibattito pubblico sulla difesa europea, l'Ue deve lavorare di più assieme per una difesa europea più efficace ed integrata». «Il nostro lavoro attuale - ha aggiunto - è più focalizzato nel supportare gli Stati membri nello sviluppo e nella capacità industriale e aumentare il lavoro con i nostri partner nel rafforzamento della nostra industria e nel potenziamento del lavoro con i nostri partner. È ciò che stiamo facendo con la Bussola strategica. Ci sono alcuni elementi concreti sul tavolo, come la forza di intervento rapido». Non è tutto. «La presidente (Ursula con der Leyen, ndr) ha detto molto chiaramente che ci sono proposte sul tavolo riguardo ai battlegroup, le forze di intervento rapido, ma ci sono questioni più profonde che devono essere discusse per progredire nella collaborazione nel campo della difesa a livello europeo», ha aggiunto il portavoce Eric Mamer.

La crisi afghana ci impone un esercizio su vasta scala di autonomia strategica», ha scritto il presidente del Consiglio europeo Jean Michel sul suo blog a inizio settembre. «Siamo andati in Afghanistan con i nostri alleati statunitensi e lasciamo il paese insieme a loro. Ma la nuova situazione ha implicazioni molto diverse per gli Stati Uniti e per l'Europa. È per questo motivo che l'Europa deve compiere rapidamente scelte legate ai suoi interessi strategici», metteva in chiaro.

L'obiettivo è l'autonomia.

«La necessità di ridurre le nostre dipendenze e rafforzare la nostra autonomia strategica è sempre più evidente - aggiungeva Michel - L'Ue e i suoi Stati membri devono avere un peso maggiore nel mondo, per difendere i nostri interessi e valori e per proteggere i nostri cittadini. Questa autonomia strategica, di cui bisogna sviluppare la componente relativa alla difesa e alla sicurezza, va a completamento delle nostre alleanze.

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