
A dire il vero, tra il pubblico e i giornalisti presenti in sala o tra quanti seguivano attraverso i monitor, nessuno se n'era accorto. A cominciare dai media liberal Usa, di questi tempi iper sensibili ad ogni scivolone retorico o gestuale dell'universo trumpiano, vedi il presunto saluto nazista di Elon Musk, anch'esso passato inizialmente inosservato e poi rilanciato dal tam tam sui social media.
A sollevare il caso è stato il presidente del Rassemblement National Jordan Bardella, che ha deciso di «annullare il suo intervento» al Cpac, la grande convention dei conservatori Usa, previsto per ieri pomeriggio, dopo il «gesto nazista» fatto il giorno prima dal palco da Steve Bannon. «Mentre non ero presente nella sala, uno dei relatori, si è permesso, per provocazione, un gesto facente riferimento all'ideologia nazista», ha spiegato in una nota il fedelissimo di Marine Le Pen, in riferimento all'ex capo stratega di Donald Trump.
Una presa di distanza sulla quale non è escluso che abbia pesato un calcolo di politica interna francese, anche in vista della visita del presidente francese Emmanuel Macron a Donald Trump, in programma lunedì. Riavvolgiamo il nastro. «L'unico modo in cui possono vincere è se noi arretriamo, ma noi non arretriamo, noi non ci arrendiamo, non molliamo. Lottate, lottate, lottate!», aveva detto Bannon in un passaggio del suo discorso, accompagnato da un rapido gesto col braccio destro.
Gesto poi ripetuto alla fine, prima col braccio destro, poi col sinistro, per salutare la folla, oltre a un paio di saluti militari, in omaggio al suo passato in Marina, e qualche pugno chiuso.
Ben più controverso era apparso lo show di Elon Musk, che aveva preceduto Bannon sullo stesso palco, esibendosi con la «motosega taglia burocrazia» che gli era stata appena regalata dal presidente argentino Javier Milei.
Anche il «Var», subito attivato dopo il rifiuto di Bardella, lasciava dei dubbi riguardo alla gestualità di Bannon.
Bardella è «un ragazzino, non un uomo» e «non è degno di guidare la Francia», la replica dell'ideologo «Maga» (Make America great again), «è stato solo un saluto con la mano, come faccio sempre».
La polemica innescata dal leader di RN è rimbalzata immediatamente in Italia, in vista dell'intervento in video collegamento al Cpac di Giorgia Meloni, in programma oggi: la premier è «vassalla di Trump, si dissoci dal Cpac», dettava alle agenzie la segretaria del Pd Elly Schlein; il leader dei Verdi Angelo Bonelli chiedeva a Meloni di «revocare la sua partecipazione»; «Perfino Bardella si vergogna dei nazisti, Meloni che fa?», recitava la nota del segretario di +Europa Riccardo Magi, solo per citare alcune delle reazioni.
A chiarire che la premier non ha alcuna intenzione di farsi trascinare nella polemica è Antonio Giordano, segretario generale di Ecr e deputato di Fratelli d'Italia: «Non ho ragione di ritenere che cambi qualcosa rispetto all'intervento» di Giorgia Meloni al Cpac, «che sarà come sempre ottimo», ha spiegato ieri.
Quanto al gesto di Bannon, «ero in platea durante il suo intervento e non mi è parso assolutamente che abbia fatto un saluto nazista. Inviterei la sinistra a smetterla di fare polemiche sul nulla e a confrontarsi sulle idee», le parole di Giordano.
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