«Imprese, turismo, disabili. Lega da subito al lavoro pancia a terra per aiutare e rilanciare il cuore dell'Italia. Faremo gioco di squadra»: questo il commento di Matteo Salvini, a pochi minuti dall'annuncio del presidente del Consiglio Mario Draghi dei nomi dei ministri che oggi alle 12 presteranno giuramento. D'altronde, il leader della Lega lo aveva detto anche ieri mattina: l'obiettivo è quello di «cominciare a lavorare perché l'Italia ha bisogno di risposte concrete».
Le polemiche degli scorsi giorni sul totoministri, sui possibili mal di pancia all'interno della Lega per la possibilità, poi concretizzatasi, che il premier potesse scegliere il numero due del partito del Carroccio, Giancarlo Giorgetti (ora ministro dello Sviluppo economico), al posto del segretario, sembrano acqua passata. Il presidente del Consiglio non ha infatti mai nascosto che non avrebbe scelto come titolari dei dicasteri i big di partito. L'ex vicepremier lo ha specificato ieri con chiarezza: «Le priorità della Lega non sono i ministeri, ma sono risolvere i problemi della salute, del lavoro e del ritorno alla vita normale. Non mettiamo veti. Prima si parte, meglio è. Poi su nomi, posti e controposti non abbiamo chiesto niente. Se abbiamo indicato una rosa di nomi? Non abbiamo indicato assolutamente nulla». E ribadisce: «L'unico ministero di cui abbiamo parlato col professor Draghi, che ci piacerebbe ci fosse all'interno del nuovo governo, è quello per le Disabilità». Affidato, infatti, alla senatrice leghista Erika Stefani, ex ministro per gli Affari regionali e le autonomie.
Ma c'è un terzo nome, quello di Massimo Garavaglia, ex sottosegretario di Stato al ministero dell'Economia e delle Finanze e in seguito viceministro dell'Economia nel governo Conte I a cui è stato assegnato il ministero del Turismo. Tre incarichi di peso, che piacciono a Salvini, perché su quelli si basa la rinascita dell'Italia, soprattutto per le imprese, in un momento di crisi economica dovuta alla pandemia.
Il leader del partito del Carroccio, ieri mattina, a chi gli chiedeva di Laura Boldrini ed Elsa Fornero aveva risposto: «L'unica problematica potrebbe essere vedere la Fornero tornare al governo, visto che ci abbiamo penato anni per smontare la sua legge. In questi mesi, per quanto mi riguarda, ideologie e bandierine fanno un passo a lato», mostrando comunque di non mettere veti.
E scherzando coi giornalisti che gli chiedevano se mai prenderebbe un caffè con la Boldrini, aveva tirato fuori l'ironia: «Glielo offro volentieri». Sulle spaccature in seno al Movimento 5 stelle, con Alessandro Di Battista che lascia i pentastellati, Salvini ha tenuto a dire: «Il M5S perde pezzi? Diventa ancora più importante la compattezza, la concretezza e la responsabilità della Lega, di Forza Italia e del centrodestra che ha scelto la linea del governo, con tutto il rispetto di chi fa altre scelte che non sta a me contestare o commentare». E se si nota la svolta europeista di Salvini, sui matrimoni tra omosessuali non pare cedere: «Su questo non cambierò mai idea». Anche se, commentando i fatti legati alla Asl di La Spezia tiene a precisare: «Omosessuali equiparati dal ministero a drogati e prostitute? No comment, roba da matti!».
Cosa certa è che la mossa di dare l'assenso al governo Draghi ha portato alla Lega la possibilità di
incidere in maniera importante sul futuro dell'Italia. Ed è questo che è sempre importato a Salvini, che da mesi parla di «meno tasse, pace fiscale e ripresa economica». Come dice lui: «È il momento di iniziare a lavorare».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.