Il Pd si inchina ai 5 Stelle: c'è il sì al referendum ​(ma in cambio del Mes)

Approvato con 188 voti favoravoli il Sì del Pd al referendum sul taglio dei parlamentari: rinsaldata alleanza giallo-rossa, e ora i dem chiedono apertura anche sul Mes

Il Pd si inchina ai 5 Stelle: c'è il sì al referendum ​(ma in cambio del Mes)

E ancora una volta, com'era del resto prevedibile, è stato raggiunto l'accordo fra Partito democratico e Movimento 5Stelle: sono stati i dem, in questo caso, ad assecondare gli alleati di governo, scegliendo di sostenere il "Sì" al referendum sul taglio dei parlamentari. Si prosegue, dunque, sulla linea del do ut des, malgrado i malumori manifestati ultimamente da alcuni rappresentanti di ambo le parti.

Soltanto pochi giorni fa un infastidito Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, era intervenuto per dire la sua, schierandosi a favore del sì al quesito refendario proposto dai grillini ed attaccando velatamente quella frangia del centrosinistra ed affini (Romano Prodi, Rosy Bindi e le Sardine) che avevano invece espresso il proprio parere negativo. Alla fine il Partito democratico ha deciso di supportare gli alleati penstellati, evidentemente certo del sostegno di questi ultimi sulla questione nuova legge elettorale. È notizia di oggi, infatti, che il "Sì" al referendum per il taglio dei parlamentari ha ricevuto l'approvazione della direzione del Pd, con 188 voti favoravoli, 13 contrari, 8 astenuti ed 11 dem che non hanno preso parte alla consultazione.

Approvata anche la relazione del segretario Nicola Zingaretti con 213 voti a favore, 6 non partecipanti ed un solo astenuto."Non è un’apertura al vento dell’antipolitica. Non possiamo sbagliare, in gioco c’è la tenuta della Nazione", ha dichiarato il leader del Pd, come riportato da "Agi". "Oggi riteniamo si siano chiariti i dubbi relativi alla volontà delle forze politiche di maggioranza di rispettare gli impegni assunti insieme. Per queste ragioni e in coerenza con il nostro profilo riformatore, il Pd esprime l'orientamento rivolto ai propri iscritti e ai propri elettori, a sostegno del Sì al referendum costituzionale del 20 e 21 settembre", ha aggiunto il presidente della Regione Lazio.

Un'alleanza rinsaldata, dunque, quella tra il Partito democratico ed il Movimento 5Stelle, che deve aver fatto tirare un sospiro di sollievo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale ora più che mai, con le elezioni regionali in arrivo, necessità di una maggioranza coesa. Il premier avrebbe addirittura apportato delle modifiche ai propri impegni per essere presente domani alla festa dell’Unità del Pd a Modena, alla quale era stato invitato tempo addietro. Un segnale più che evidente.

Così l'asse giallo-rosso si rafforza e va avanti, ma non sarebbe tutto. Sul tavolo delle trattative, infatti, potrebbe finire ancora una volta il Mes. Fino ad ora non ci sono stati segnali di apertura da parte dei grillini e di Conte, ma è opinione di molti che i dem torneranno presto all'attacco una volta che si saranno concluse le consultazioni regionali. Il Pd è certo dell'utilità del fondo Salva-Stati, e lotterà perché il governo decida di accedervi."Si tratta di una linea di credito molto vantaggiosa che non è un costo, ma uno dei pilastri della rinascita italiana", ha ribadito ancora una volta Zingaretti.

Mentre le due

forze che compogno la maggioranza continuano a contrattare, il Parlamento viene ancora una volta messo da parte, ed anche la prossima settimana è previsto un nuovo voto di fiducia sul dl semplificazioni.

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