Si avvicina il giorno delle elezioni regionali e del referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari, unica possibilità per i CinqueStelle di gonfiare il petto, eppure continua a registrarsi un certo scetticismo ed un evidente timore sull'uniformità delle scelte di partito, che potrebbe essere chiarita una volta per tutte quando Zingaretti si presenterà lunedì prossimo dinanzi alla direzione del Pd.
Relativamente alle elezioni, il segretario dem sembra avere qualche certezza in più:"Nei sistemi maggioritari a turno unico, come le presidenziali per le regioni, o si sta di qua o si sta di la. Disperdere il voto vuol dire far vincere le destre", dice Nicola Zingaretti, come riportato la LaPresse, rivolgendosi in modo evidente agli alleati di governo grillini. "Non disperdiamo i voti. Mobilitiamoci!".
Per quanto riguarda il referendum non c'è stata al momento una grande compattezza nel centrosinistra, ed a lanciare l'allarme è il vicesegretario del Partito Democratico Andrea Orlando. Convinto del fatto che la propria compagine debba orientarsi per il "Sì" senza se e senza ma, in nome di un processo di riforme che possa partire proprio dall'esito da lui desiderato, l'ex ministro della Giustizia respinge le accuse di populismo dal palco della Festa dell'Unità a Modena. "Sinceramente nel passare da 630 a 500 parlamentari, io questo cedimento al populismo non lo riesco a vedere", ha spiegato Orlando. Una scelta irrinunciabile per il Pd, che spera di evitare un clamoroso 1-5 alle elezioni regionali anche col contributo dei CinqueStelle, coi quali sono stati raggiunti degli accordi anche sulla riforma della legge elettorale.
"Non demonizzo il No ma vedere oggi giornali che si fanno paladini dell'antipolitica mi insospettisce e mi infastidisce", aggiunge ancora il vicesegretario Pd, come riferisce AdnKronos. Ad essersi detti contrari al quesito referendario, tra gli altri, anche Romano Prodi, Rosy Bindi, le Sardine e la Cgil, a cui evidentemente si riferisce l'ex ministro quando dice di non voler demonizzare le posizioni di alcuni dissidenti. Ciò nonostante Orlando avanza dei sospetti in modo abbastanza esplicito."Il No di molte aree del centrosinistra è finalizzato ad ulteriori scopi: vogliono far saltare il Governo. Credo che ci si trovi di fronte ad apprendisti stregoni perché si sa quello che si lascia, ma non quello che si trova".
Lo spauracchio di una crisi dell'esecutivo
aleggia intorno alle prossime consultazioni, e l'ex ministro lancia un monito: "Io dico attenzione: prima di buttare all'aria un esperimento politico che ci ha salvato da una deriva asiatica conterei fino a dieci".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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