Appalti e scandali in Laguna. In una lunga intervista al Fatto Quotidiano Massimo Cacciari torna alla carica sullo scaandalo Mose. Lo fa attaccando frontamente la politica, destra e sinistra senza alcuna distinzione. Se la prende con Giancarlo Galan, ora ai domiciliari, ma tira in mezzo anche altri politici. E in particolar modo Romano Prodi.
"Mi dispiace - spiega l'ex sindaco di Venezia - ci sono situazioni molto più scandalose e gravi rispetto a quella di Galan, a partire dal comportamento dei burocrati di Stato". E spiega: "Nessun Galan avrebbe mai potuto fare quello che ha fatto senza l'avallo dei poteri competenti dello stato, a partire dai magistrati alle Acque che hanno patteggiato. Erano loro a dire: 'Il progetto Mose va bene'. E parlo della signora Piva e dell'ingegner Cuccioletta".
Per Cacciari, Galan non può aver fatto tutto da solo. "Per non parlare della Corte dei Conti, gli denunciati tutto - tuona - una volta mi hanno convocato per tre minuti, ma guardavano altrove, non mi ascoltavano. Mentre si appassionarono al filmino promozionale dell'ingegner Mazzacurati". Cacciari punta il dito in modo bipartisan: tira in ballo tutti gli ex presidenti del Consiglio che si sono alternatoi a Palazzo Chigi. E tra questi c'è appunto Prodi.
"Tutti hanno avuto le mie carte, i miei faldoni, i progetti alternativi, i dubbi - conclude Cacciari - ma niente. Ribadisco: tutto il Mose è, da sempre, in manno ai livelli più alti dello Stato. Non fermatevi a Galan".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.