Cacciari sogna la patrimoniale

"Un partito di governo nel senso più letterale del termine, e fuori dal governo non esiste", è il commento del filosofo sul Pd. La tassa di successione? "Una proposta di buon senso"

Cacciari sogna la patrimoniale

La tassa di successione di Enrico Letta? Una proposta assolutamente minimale e di buon senso per il filosofo Massimo Cacciari, che ancora non si capacita del secco "No" del premier Mario Draghi.

Intervistato nel corso della trasmissione L’Italia s’è desta, in onda Radio Cusano Campus, l'ex sindaco di Venezia ha espresso il proprio favore nei confronti dell'idea avanzata dall'attuale segretario del Partito democratico e non ha risparmiato invece un duro attacco contro quella frangia del Pd che si è rivoltata contro il proprio leader.

Una proposta minimale e di sinistra

"In Giappone, dove non mi risulta ci siano dei bolscevichi al governo, la tassa di successione si chiama tassa sulla fortuna ed è circa del 75% del patrimonio", ha spiegato Massimo Cacciari, riferendosi alla tassa di successione. "Sono cose elementari, per una politica non di sinistra ma che tenga conto di un minimo di uguaglianza nella distribuzione dei sacrifici... Ma è evidente, in una situazione di crisi di questo genere, è una proposta assolutamente minimale. Ciò che ci sia una tassa minima in più oltre i 5milioni di patrimonio di reddito, e ci scandalizziamo?... ma è una cosa incredibile, da non credere".

Incredibile, secondo il filosofo, anche la reazione del presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha rispedito al mittente la proposta, liquidando la faccenda con un secco: "Non è il momento di chiedere i soldi ai cittadini ma di darli".

"Lui non è un liberista sfrenato, non è una nuova destra americana... quindi com'è che dice che una manovra minima, di puro buon senso, come questa non è applicabile?", si è domandato Cacciari. "Ma è roba da pazzi! Potrei capire che sia stata una replica sprezzante, tipo 'Ma Letta cosa vuoi? Una bazzecola di questo genere? Faremo ben di più! Faremo una patrimoniale!". Insomma, per l'ex sindaco di Venezia non solo l'idea di Letta era da avallare, ma il governo dovrebbe fare anche di più.

Il Pd? Un comitato elettorale

Impietoso il giudizio sul Partito democratico, definito dal filosofo come un mero comitato elettorale. "Per loro l'unica cosa che conta è la caccia al voto, e basta", ha affermato. Il gruppo che si è detto contario alla proposta del segretario Letta, provocando attriti interni? "Saranno magari quelli che vengono eletti ai Parioli, o in piazza San Marco a Venezia. Ognuno al suo piccolo elettorato personale, sono comitati elettorali".

Secondo Cacciari sono ormai 10 anni che il Pd non ha idee concrete: "Questa è la sua proposta: 'Viva il governo! Qualunque esso sia, ci siamo dentro noi. Viva il governo!'. È un partito di governo nel senso più letterale del termine, e fuori dal governo non esiste. Ed è davvero così, perché nelle regioni in cui non è al governo, tipo il Veneto, è scomparso".

L'alleanza col Movimento 5Stelle

Per sopravvivere al Partito democratico non rimane altra scelta che quella di allearsi con i grillini, che un tempo li definivano "Il partito di Bibbiano". Ma le vecchie inimicizie sono ormai state lasciate alle spalle. Anche i pentastellati, del resto, hanno bisogno di un alleato per andare avanti. "O trovano un accordo, oppure quando si arriverà a votare saranno massacrati, perché gli altri saranno sicuramente uniti, senza alcun dubbio", ha dichiarato Cacciari. "Se Pd e 5Stelle non fanno un accordo analogo verranno spazzati via. È evidente, non c'è alternativa al cercare un'intesa. Adesso bisognerà vedere a Roma, perché a Roma sarà una prova decisiva. Perché se lì non trovano un'intesa e vanno divisi, e magari uno dei due non va al ballottaggio, apriti cielo... non solo vincerà la destra ma finirà ogni ipotesi di intesa".

Dopo aver liquidato Calenda e Gualtieri ("Nessuno dei due è competitivo nel modo più assoluto"), l'ex sindaco di Venezia non vede altra alternativa che quella di un'alleanza per vincere le elezioni nella Capitale: "Devono trovare un'intesa con in 5Stelle su uno dei due, allora può darsi che ce la faccia, ma ne dubito. Oppure su un altro nome, ma con un accordo vero con i 5Stelle, ma non credo che la Raggi si toglierà di mezzo".

Durissimo il giudizio sull'attuale sindaco di Roma: "Dopo quello che è successo, se avesse un po'... sarà innocente per tutto, ma una che passa 5 anni in questo modo si ripresenta... ci vuole proprio un bel muso".

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