Ma la Calabria non ci sta. L'azzurro Occhiuto critico. "Abbiamo fatto un errore"

Il governatore di Fi: "Poca chiarezza". Bardi (Basilicata) invece applaude

Ma la Calabria non ci sta. L'azzurro Occhiuto critico. "Abbiamo fatto un errore"
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L'autonomia differenziata non convince i parlamentari calabresi di Forza Italia. È il governatore della Regione, Roberto Occhiuto a rendere pubblica la sua critica da destra alla riforma, rilanciando una posizione già espressa in passato. «Temo che il centrodestra nazionale abbia commesso un errore, del quale presto si renderà conto» dice il vicesegretario nazionale di Forza Italia. «Questa norma andava maggiormente approfondita e la discussione doveva svolgersi in modo sereno: avremmo così avuto l'opportunità di spiegarla meglio nelle Regioni meridionali». Una critica che aveva preso forma in aula con la decisione di tre deputati calabresi di Fi Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo di non votare la legge. Una decisione che Cannizzaro in un post rivendica pubblicamente, ricordando anche che «è stato il centrosinistra ad aprire gli orizzonti sulle autonomie differenziate».

Occhiuto ci tiene a far sapere che la sua posizione non è affatto critica nei confronti di Antonio Tajani, anzi «grazie agli emendamenti del mio partito il testo è stato migliorato rispetto alla versione iniziale. Se non ci fosse stato Tajani oggi Forza Italia non sarebbe al 10%». Il suo affondo è dunque diretto «al centrodestra» nel suo complesso. Sul «grande lavoro di Forza Italia a tutela del Sud» si concentra invece il presidente della Basilicata, Vito Bardi. «Abbiamo reso il testo più vicino alle esigenze del Sud anche attraverso ordini del giorno fondamentali. Al fianco del nostro segretario continueremo a lavorare in questa direzione».

Chi si fa carico di replicare a Occhiuto è Matteo Salvini che dell'autonomia fa una bandiera politica. «Si rilegga il programma. L'autonomia sarà una grande opportunità per migliorare il Sud. Chi è capace non ha nulla da temere».

Ma una voce dissonante risuona in Calabria anche nelle file della Lega. Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ritiene che il testo «così com'è non tutela il nostro territorio. È confuso e non è in linea con i bisogni reali del Mezzogiorno».

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