Calcio e scommesse, talpe in Procura

De Giacomo, Fagioli e l'ipotesi di contatti con ambienti investigativi. "Se viene fuori..."

Calcio e scommesse, talpe in Procura
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Scommesse legali e scommesse illegali, poker e baccarat, calciatori e tennisti: tutti in un unico vortice dove la passione per lo sport svanisce sullo sfondo, e dove la passione per l'azzardo diventa un ingrediente della vita quotidiana, un antidoto alla noia degli allenamenti sempre uguali e delle ore d'ozio in ritiro. A questo, man mano che le ore passano e le carte della Procura di Milano vengono a galla, è sempre di più il quadro che emerge dall'indagine - nata dallo Sco della polizia e approdato alla Guardia di finanza di Milano - sul circuito di scommesse clandestine che ruotava intorno a Tommy --, il concessionario Snai diventato lo zar del sistema che coinvolgeva calciatori della serie A e della Nazionale.

La Procura di Milano tiene per sè il filone di principale, che ha portato agli avvisi di garanzia per Tommy De Giacomo detto «il Professore» e per gli altri complici del giro di azzardo e scommesse, e intanto passa per competenza territoriale uno stralcio alla Procura di Roma: ed è la prima indagine che nei mesi scorsi giunge all'orecchio del «Professore» e dei suoi accoliti nel mondo del pallone. Parlando con Nicolò Faggioli, centrocampista della Fiorentina e della Nazionale, De Giacomo dimostra di avere delle talpe nella Questura o nella Procura della Capitale e si mostra alalrmato: «Se viene fuori bordello questi sanno tutti i ca.. tuoi e miei (...) Se hanno problemi loro... li abbiamo tutti...». D'altronde dei contatti a Roma tra i vip del pallone e il mondo delle scommesse aveva già parlato la polizia in una informativa ai pm in cui - come raccontato ieri dal Giornale - Fagioli parla con Marco Giordano, figlio dell'ex laziale Bruno Giordano - dei problemi sorti nei rapporti con allibratori romani. Giordano junior lo tranquillizza assicurando l'intervento di «gente pesante», «tipo Romanzo Criminale».

Le intercettazioni a carico di Fagioli, il cui nome era emerso per primo nei mesi scorsi in relazione al nuovo scandalo in arrivo, sono tra le più drammatiche. Il 24 aprile 2023 l'allora juventino scrive a Marco Giordano: «Riguardo a quella situazione purtroppo ti devo dire che non riesco più a reistere. Ho fato danni ma non so più gestirla oggi mi hanno parlato alla Juve dicendomi se avevo qualche problema perchè stannk capendo che ho qualcosa e che gli è arrivata la voce del gioco e perchè non mi vedono più presente con la testa al campo e alle partite. Domani non giocherò e se continua così starò sempre in panchina (...) perchè la realtà è che minacce e tutto e non ho più tempo nè scuse nè niente, se scoppia la bomba sono rovinato a vita, anche la Juve oggi mi ha detto così».

Giordano junior prova a tranquillzzarlo, «devi capire che questi sono dei coglioni, non stiamo parlando con gente perbene, non abbiamo a che fare con brave persone, quindi bisogna che alziamo anche noi la voce, tu non dovrai più fare niente. Dico mò i soldi li ripigliate col cazzo, vogliamo fare a chi è più cattivo?"».

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