Calenda finge disinteresse ma fa l'anti-sovranista

Calenda finge disinteresse ma fa l'anti-sovranista

Carlo Calenda si è da poco iscritto al Pd e non fa che ripetere che non è interessato a diventarne il leader, ma solo perché ha in mente un piano più ambizioso: «Bisogna andare oltre il Pd subito, serve un fronte repubblicano che aggreghi sia esperienze civiche, come i sindaci tipo Pizzarotti, che persone che rappresentano dei mondi, come Marco Bentivogli per il sindacato, per creare un'alternativa a un'Italia sovranista e anche un po' cialtrona». Nel Pd non gli danno molta corda (Orfini gli ha risposto che «oltre il Pd c'è la destra»), ma l'ex ministro dello Sviluppo economico è un uomo di molte relazioni e se c'è da allargare il campo sa come muoversi. Calenda è molto amato in Confindustria, dove ha anche avuto un ruolo di vertice durante la presidenza Montezemolo.

E sempre al suo fianco ha lavorato in Ferrari e poi a Italia Futura, il movimento politico montezemoliano, che è poi sfociato nello sfortunata esperienza di Scelta civica con Monti. Qualcuno potrebbe dire, non esattamente il profilo per un leader della sinistra italiana. Ma Calenda lo ha detto, vuole andare «oltre».

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