Il capo del Dap. "È gravissimo". Drone nel mirino

Quanto accaduto al carcere di Frosinone è la goccia che per i sindacati di polizia fa traboccare il vaso

Il capo del Dap. "È gravissimo". Drone nel mirino

Quanto accaduto al carcere di Frosinone è la goccia che per i sindacati di polizia fa traboccare il vaso. Il sistema delle carceri, soprattutto quello legato alla sicurezza, va cambiato. Su questo concordano tutti. Ieri il ministro della Giustizia Marta Cartabia ha imposto l'incontro tra il capo del Dap Bernardo Petralia, il provveditore del Lazio, Carmelo Cantone e quindi nel pomeriggio con i direttori generali del personale, Massimo Parisi, e dei detenuti, Gianfranco de Gesu. «Il fatto è gravissimo. Un fatto che non può negarsi nei suoi contorni di gravità», ha detto Petralia uscendo dal carcere: «Tutto quello che si può fare come Dap, come impiego di personale e risorse lo faremo fin da domani e su questo lavorando anche sull'accertamento di ciò che è accaduto in perfetto pool e sinergia con l'autorità giudiziaria che in questo momento sta operando»

Protestano per l'accaduto i sindacati: «Quanto accaduto a Frosinone - spiega il segretario generale del Sappe Donato Capece - è l'ennesima dimostrazione che la vigilanza dinamica a celle aperte crea problemi di incolumità pubblica. Quel detenuto poteva fare una strage. Le domande che ci poniamo sono tante. C'è un'indagine aperta per capire se la pistola sia arrivata realmente col drone, ma al di là di questo, la situazione di Frosinone è solo una delle tante. Temiamo l'effetto emulazione. Siamo deboli, perché l'amministrazione non ha ancora adottato sistemi tecnologici per intercettare i droni». Il deputato leghista Jacopo Morrone definisce «di certo positiva, ma di scarsa utilità pratica la decisione di inviare il capo Dap al carcere di Frosinone. I nodi da sciogliere al più presto sono noti: più organico di polizia penitenziaria, più dotazioni moderne agli agenti, più tecnologia a tutela della sicurezza. Irreale pensare che ai dispositivi sofisticati in mano alla criminalità gli agenti possano rispondere con i metodi antiquati a disposizione».

Ma le risorse, come spiegato dal prefetto di Frosinone, solo il Dap le può stanziare. Leo Beneduci, segretario dell'Osapp, l'associazione sindacale per la tutela dei diritti della Polizia Penitenziaria, tiene a dire che «l'emergenza dell'amministrazione penitenziaria ormai è all'ordine del giorno».

Il segretario generale del Sap Stefano Paoloni parla di «un sistema che tutela più le vittime che i carnefici» e chiede «nuove tecnologie che devono essere acquisite il prima possibile». L'onorevole Gianni Tonelli (Lega), chiede «telecamere sulle divise», e «strumenti più efficaci».

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