Cara onorevole Salis,
hai confessato di essere stata una militante del movimento di lotta per la casa, io confesso di essere stato invece inquilino di quelle case popolari che per te sono diventate oggetto di una battaglia ideologica.
Vedi, cara Salis, siamo in tantissimi ad essere cresciuti in queste realtà perché le nostre famiglie, di lavoratori e lavoratrici, non avevano possibilità diverse dal fare una regolare domanda di assegnazione. Queste famiglie si sono messa in fila, hanno atteso il proprio turno, continuano a lavorare e vorrebbero vivere in pace.
Le decine di migliaia di abitanti che professi essere «parte» di questa lotta politicizzata che tu hai tradotto nel viatico di occupazioni illegali e organizzate, non sono neanche minimamente equiparabili alle vere decine di migliaia di abitanti che con sacrifici hanno fatto regolare domanda di assegnazione, hanno atteso i tempi burocratici per godere di quel diritto all'abitare che non è una bandiera politica ma un'enorme possibilità verso chi fa fatica. Possibilità che si accompagna a precisi doveri.
Il diritto ad occupare, come hai inteso Tu questa battaglia, è invece ciò di più distante dalle vere rivendicazioni degli inquilini. Noi lottiamo per avere un sistema di assegnazioni più rapide, per avere un controllo più efficace dei caseggiati, decoro, rispetto e per non essere ghettizzati.
Se penso ai quartieri dove «il movimento per la casa» opera, come San Siro, penso a dei veri e propri ghetti resi così proprio da chi ha voluto ideologizzare ciò che con le tasse di tutti si fa fatica a mantenere.
Sì, cara Salis, lo confesso! Sono indignato e preoccupato per il messaggio che hai lanciato. Come se lottare per il diritto all'abitare significasse favorire occupazioni abusive e illegalità! Detto poi da un rappresentante delle istituzioni, suona come un'istigazione a delinquere! Mi aspetto, da rappresentante di un Comitato inquilini che ogni giorno si impegna per il bene comune, delle scuse e una rettifica.
Non voglio neanche immaginare le conseguenze del Tuo esempio!
Oscar Strano
Portavoce del Comitato inquilini «Salomone Milano»
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