Egregio, efficace, bene, bravo e bis. Ecco il generale Francesco Paolo Figliuolo secondo Davide Casaleggio. Un elogio subitaneo, inaspettato, della gestione della pandemia da parte del governo di Mario Draghi. Parole che arrivano proprio nel giorno in cui Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, vicino al M5s, chiede le dimissioni del «generalissimo» Figliuolo causa abuso di open day di Astrazeneca con vaccinazioni riservate ai giovanissimi.
Invitato alla trasmissione «L'ospite» di Sky Tg24, Casaleggio spende parole al miele per Draghi e il commissario che ha sostituito Domenico Arcuri. «Penso che il governo abbia gestito il tema della pandemia in modo egregio», spiega Casaleggio. Che aggiunge: «Sono molto soddisfatto dell'attività del generale Figliuolo. Penso sia stato molto efficace nel gestire tutta la parte della vaccinazione». Per chi non crede alle coincidenze, le dichiarazioni del patron di Rousseau sono a tutti gli effetti un siluro lanciato contro gli ex amici del Fatto. Proprio Travaglio ieri nel suo editoriale ha chiesto le dimissioni del generale Figliuolo. Accusato di «annuncite e ansia da prestazione», considerato l'architetto di quella che il direttore chiama «la follia» delle vaccinazioni con Astrazeneca riservate ai giovani. Nel M5s il riposizionamento di Casaleggio in ottica filo-governativa è visto come un tentativo di smarcarsi dalla tentazione del neo-leader Giuseppe Conte, che vorrebbe provare a buttare giù Draghi per andare al voto nel 2022. E le frasi del guru vengono interpretate anche come una presa di distanza da Alessandro Di Battista, collocatosi all'opposizione dura del governo. La posizione di Casaleggio è distante pure da quella degli espulsi, Nicola Morra e Barbara Lezzi in testa, che attaccano Draghi ogni due per tre.
L'idea dell'imprenditore a capo di Rousseau, infatti, al momento consiste nell'offrire la piattaforma ad associazioni, consorzi, ordini professionali. «Abbiamo avuto diversi contatti con organizzazioni che vogliono usare questi metodi», conferma. Nel frattempo nel M5s attendono il debutto del nuovo sistema Skyvote, sviluppato con il software Odoo della società viterbese Isa Srl. Probabilmente a fine giugno ci sarà la prima votazione online per lo Statuto e la Carta dei Valori. Nel Movimento però il tema più caldo è ancora la regola del limite dei due mandati. Conte tentenna, perché ogni decisione sull'argomento scontenterebbe qualcuno. «Non parla e rinvia, lo sa bene che in ogni caso sarebbe contestato», dice al Giornale una fonte parlamentare. Con tutta probabilità, alla fine, la matassa sarà sciolta grazie a una deroga «salva-meritevoli», che consentirà di preservare le poltrone dei big più in vista. Contemporaneamente, i gruppi parlamentari sono attraversati dal timore crescente che Conte - con l'appoggio di Grillo - «voglia trasformare il M5s nel suo partito personale». C'è anche chi non esclude addii e fughe di deputati e senatori scontenti a causa della mancata ricandidatura. I delusi sono tra 50 e 60.
Casaleggio va all'attacco proprio sui due mandati. «Mi dispiacerebbe se il tema fosse al centro di una trattativa economica», insinua. Quindi specifica che sull'argomento «Grillo è stato chiaro, ma Conte no».
Dunque la stoccata più dura: «Negli ultimi 16 mesi abbiamo assistito alla violazione di regole e decisioni prese dagli iscritti, con il crescere delle violazioni era difficile rimanere in questo movimento che ho contribuito con mio padre a costruire».
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