Battere moneta nazionale, nazionalizzazione del sistema bancario italiano e "giapponesizzazione del debito pubblico interno" (cioè debito coperto solo da italiani e non da capitali esteri) sono due delle proposte di Casapound che seguono l'uscita dall'euro. Ieri Simone Di Stefano ha presentato, durante una conferenza stampa a Montecitorio, il programma elettorale delle "tartarughe frecciate". "Nei primi quattordici giorni nazionalizzeremo tutto il sistema bancario - precisa - poi gradatamente si potrà tornare al sistema liberale di banche precedente all'euro". Ma la presenza di CasaPound, per la prima volta nella storia della Camera, ha fatto scatenare le ira della sinistra.
"Ci siamo candidati". Di Stefano, segretario nazionale e candidato premier di CasaPound, lo mette subito in chiaro. Soprattutto per chi a sinistra lo attcca solo per aver portato CasaPound a Montecitorio. "Siamo una realtà vera, tangibile, concreta e matura con cui si deve fare i conti e relazionare senza immaginare scorciatoie con cui possono arrivare decreti di scioglimento del nostro movimento politico". Il primo a gridare allo scandalo, come ricorda il Corriere della Sera, è il segretario di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo. "C'è lo sdoganamento totale dei neofascisti", tuona chiedendo l'ntervento del presidente della Camera Laura Boldrini e del capo dello Stato Sergio Mattarella.
Alle proteste di Rifondazione la Boldrini replica che ha le mani legate. "La presidenza della Camera - fa sapere - non ha alcun potere per autorizzare o vietare l'uso della sala stampa, qualora questa venga prenotata da un deputato, come è accaduto nel caso odierno da parte dell'onorevole Corsaro". Il comunicato della Boldrini, però, non placa gli animi della sinistra.
E così scende in campo pure Emanuele Fiano. "Un partito fascista nel tempio della nostra Costituzione è un'offesa - attacca il deputato dem - sono anni che cerco di mettere sull'avviso sul ritorno di ideologie nefaste".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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