Caso Boccia, Signorini porta in tribunale i gossip del "Fatto"

Il direttore di "Chi" querela Travaglio: "Mai ricevuto favori dal ministro". E Lady Pompei si difende su La7

Caso Boccia, Signorini porta in tribunale i gossip del "Fatto"
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Un terzo attore entra in scena nel caso Sangiuliano-Boccia: Alfonso Signorini. Il direttore della rivista Chi querela Marco Travaglio dopo l'articolo sulle foto comprate e mai pubblicate tra l'influencer e l'ex ministro. Ieri il Fatto Quotidiano ricostruisce l' episodio: Signorini avrebbe comprato le foto (senza pubblicarle) di Boccia e Sangiuliano. Perché? Il giornale di Travaglio allude a favori che l'ex ministro avrebbe fatto per sdebitarsi. In particolare si fa riferimento all'incarico ricevuto da Signorini per la regia di Bohème all'Arena di Verona.

Signorini smentisce e annuncia una querela: «Ricostruzione fantasiosa, contraria alla realtà e diffamatoria sia sulle circostanze dell'affidamento della regia delle rappresentazioni della Bohème avvenute all'Arena di Verona nel 2024, sia in relazione alla ricostruzione del percorso artistico quale regista, con grave omissione dell'indicazione delle numerose regie che allo stesso sono state affidate dal 2017 al 2024 da prestigiosi enti. Attività artistiche che hanno legittimato la scelta quale regista della Bohème rappresentata all'Arena di Verona da parte del soprintendente» si legge in una nota diffusa dai legali del direttore. Intanto Luca Telese e La 7 «adottano» lady Boccia. Per la seconda volta, in meno di mese, l'influencer-imprenditrice di Pompei, al centro della saga estiva costata le dimissioni all'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, affida al giornalista dell'emittente di Cairo i propri pensieri.

Tra la Boccia e La 7 c'è un feeling speciale. L'ex assistente di Sangiuliano cede anche al corteggiamento di Corrado Formigli e sbarca in prima serata per difendersi dalle accuse contenute nell'esposto presentato in Procura dai legali di Sangiuliano. L'imprenditrice ha confermato che non ci sia stato nessuno scambio tra l'ex ministro e il direttore di Chi, ma che si sia trattato di «una grande cortesia». Allo stesso modo, ha affermato di «aver operato come consulente» in pectore di Sangiuliano sin dallo scorso maggio nelle more del decreto di nomina. Iter che sarebbe stato interrotto il 16 agosto. Pur celandosi dietro il segreto istruttorio relativo alla denuncia di Sangiuliano, ha nuovamente riferito di aver avuto accesso ai contenuti delle telefonate e delle chat di Sangiuliano per volere dello stesso e di avere informazioni sul governo.

«Io gli voglio bene ancora oggi», ha detto Boccia al termine di una serie di domande su una telefonata tra i due agli atti del procedimento (che Formigli ha

ascoltato) effettuata da Sangiuliano prima dell'intervista al Tg1. In estrema sintesi, il contenuto della conversazione riguarderebbe la presa d'atto della mancata nomina per interferenze esterne. Non meglio specificate.

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