Cavalli drogati, sfruttati nelle corse clandestine. Cani feriti in combattimenti fuorilegge. Cuccioli maltratti dai loro padroni, tenuti senza cibo o acqua fino allo stremo. E ancora babbuini, dromedari, specie esotiche costrette in luoghi e in una vita totalmente inadatta a loro. La fotografia è contenuta nell'ultimo rapporto Zoomafie della Lav che ormai da 22 anni raccoglie i dati dei vari uffici giudiziari. Ma cosa succede quando un animale viene sequestrato dal giudice? Chi deve prendersene cura e soprattutto chi paga? Se lo sono chiesti in un'interpellanza approdata in Parlamento i due deputati di Forza Italia, Pierantonio Zanettin e Mauro D'Attis: «Non tutti gli uffici giudiziari del nostro paese si comportano nello stesso modo. E non sempre, ad esempio, vengono riconosciute le spese veterinarie, quelle spese vive che si trovano ad accollarsi le associazioni alle quali vengono affidati gli animali posti sotto sequestro», spiega Pierantonio Zanettin. Non si tratta di pochi spiccioli. Per rimettere in forma cavalli magari drogati per le corse clandestine, o cani feriti in atroci combattimenti le spese del veterinario sono tanto necessarie quanto ingenti. Il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto sgombra ogni dubbio: «L'onere del rimborso delle spese di mantenimento degli animali grava sullo Stato e, dopo il passaggio in giudicato della confisca degli animali, sul Comune nel cui si trovano». E in questo senso spetta «al sindaco la vigilanza sull'osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali», come massima autorità sanitaria locale. Per Sisto «l'affidamento agli enti e alle associazioni è a titolo gratuito» ma devono essere «rimborsati delle spese di mantenimento degli animali intese in senso ampio» e quindi non solo cibo, uso e pulizia del luogo di ricovero ma anche spese veterinarie e vaccini».
Il chiarimento di Sisto elimina «definitivamente quei dubbi - ha concluso Zanettin - che spesso hanno provocato un comportamento diverso da parte dei diversi uffici giudiziari». Un chiarimento utile a chi si prendono cura di questi animali e li fa tornare a vivere.
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