
La notizia ormai è ufficiale: la Commissione europea si appresta a presentare la nuova proposta di regolamento sui rimpatri dei migranti. Una mossa che va a premiare e a fornire un assist fondamentale al governo italiano, con l'adozione di quella linea dura più volte invocata dai Paesi maggiormente esposti sulle frontiere esterne, Italia in primis. Per il centrodestra la decisione comunitaria rappresenta un punto di svolta atteso da tempo. Procedure semplificate, hotspot in Paesi terzi, espulsioni valide in tutta l'Unione europea. Linee guida che vanno a ricalcare la dottrina Meloni.
Le voci della maggioranza sono ovviamente nel segno della soddisfazione, anche se resiste una certa cautela in attesa di vedere il testo finale del regolamento. «È positivo che si punti a regole più chiare e uniformi tra gli Stati membri» dichiara l'eurodeputato di Fratelli d'Italia - Ecr, Alessandro Ciriani. «Se attuate con determinazione, queste misure potranno finalmente rendere più efficiente un sistema che oggi risulta troppo spesso inefficace. L'Ue ha riconosciuto la necessità di un approccio più pragmatico e strutturale, prendendo ispirazione da soluzioni che l'Italia ha saputo esportare e far apprezzare. Il governo Meloni ha indicato una direzione chiara, dimostrando che fermezza e cooperazione possono coesistere. Ora l'Europa deve dimostrare con i fatti la volontà di applicare misure concrete. Ci auguriamo che il testo finale del regolamento vada in questa direzione». In trasferta a Varsavia, il ministro Matteo Piantedosi fa capire che l'aria è cambiata: «La prevenzione della migrazione illegale è una delle priorità della presidenza polacca della Ue. E proprio su questo tema c'è grande sintonia». Il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli saluta «un nuovo capitolo che si apre grazie alla capacità persuasiva del presidente Meloni. Finalmente gli Stati membri dell'Ue parleranno una sola lingua, quella della difesa dei confini europei e del riconoscimento dei diritti a chi ne ha davvero bisogno». Il senatore di Fratelli d'Italia Marco Lisei sottolinea che «è passato il tempo in cui le sinistre invocavano la redistribuzione dei migranti per gli Accordi di Dublino, facendosi prendere in giro dalle altre nazioni. Possono sbraitare, boicottare, ma se ne facciano una ragione, se oggi l'Europa cambia regole migratorie è per merito di Giorgia Meloni. La difesa dei confini è una priorità anche per l'Europa e non sarà fermata da sentenze che sanno più di politica che di giustizia». Andrea Delmastro delle Vedove, deputato di Fratelli d'Italia e Sottosegretario alla Giustizia, fa notare come «da un lato ci sia una parte della magistratura italiana che prova a smontare il lavoro del governo per difendere i confini; dall'altro un'Europa che finalmente inizia a capire che l'immigrazione clandestina va fermata con strumenti concreti. È una vittoria dell'Italia». Sara Kelany, responsabile Immigrazione FdI, punge l'opposizione che «plaude alla decisione di risarcire un gruppo di migranti entrati in Italia violando le leggi dello Stato. Noi invece continuiamo a difendere la legalità e i confini con proposte di buon senso ormai maggioritarie anche in Europa».
E Mara Carfagna per Noi Moderati-Centro Popolare, festeggia «il passaggio dall'Europa delle mere intenzioni a quella delle iniziative concrete.
Non è in discussione l'accoglienza verso chi fugge da guerre e persecuzioni, ma non possiamo più permetterci di tollerare nelle nostre città enclave di immigrati all'interno delle quali vigono consuetudini contrarie alle nostre leggi, alla nostra Costituzione, al nostro sistema di valori».La sinistra è quasi afona, ad eccezione di Angelo Bonelli, deputato di Avs: «Da Meloni e Delmastro solo propaganda, i centri in Albania costeranno 800 milioni di euro, soldi sottratti alla sanità».
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