L'Istituto Carlo Cattaneo ha diffuso ieri nuove cifre previsionali sulle imminenti elezioni politiche: il centrodestra viene sondato al 46%. Dopo la venuta meno dell'accordo tra il Partito democratico e Azione, i dem ed il resto della coalizione guidata da Enrico Letta si fermerebbero al 30%, mentre il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte supererebbe di poco la cosiddetta soglia psicologica del 10%, toccando però soltanto l'11%. La nuova rilevazione tiene anche conto della principale novità di queste ore, ossia della possibile costituzione del cosiddetto Terzo Polo, con Italia viva di Matteo Renzi e Azione di Carlo Calenda come protagonisti: quest'area, secondo l'istituto Cattaneo, si attesterebbe attorno al 6%. I dati in questione - viene specificato - sono basati «sulle medie di tutti i sondaggi pubblicati tra la seconda settimana di luglio e la prima di agosto». Se quanto pubblicato dal Cattaneo venisse confermato dalle scelte che gli italiani opereranno il prossimo 25 settembre, per Enrico Letta ed i suoi si tratterebbe di una sconfitta difficile da digerire. Le prospettive sui seggi chiariscono meglio la portata della ventilata debacle: al centrodestra spetterebbero 127 seggi al Senato (su 200 totali, dopo la riforma del taglio dei parlamentari) e 245 seggi alla Camera dei deputati (su 400). Il Pd otterrebbe 107 deputati e 51 senatori. Il Movimento 5 Stelle, qualora l'11% attribuito venisse corroborato dalle urne, potrebbe contare su 27 deputati e 12 senatori. 16, invece, sarebbero i membri della Camera dei deputati appartenenti al Terzo Polo, che potrebbe contare anche su 7 senatori. Le altre formazioni al di fuori di queste tre coalizioni riuscirebbero a spuntare 5 deputati e 3 senatori. Per quel che riguarda i collegi uninominali, il Pd si confermerebbe roccaforte in un numero davvero ristretto di zone d'Italia. Vale la pena far notare come il centrosinistra sia dato perdente in due municipi centrali di Roma (il primo ed il terzo), in tre collegi di Milano e in molte città dove, sino a qualche anno fa, il Pd avrebbe dominato la competizione, cioè Imola, Ravenna, Modena, Carpi e Reggio Emilia. Enrico Letta ed i suoi avrebbero difficoltà ad imporsi anche a Grosseto, a Prato, a Napoli-Fuorigrotta e a Napoli-San Carlo. In sintesi, il centrodestra riuscirebbe ad arrivare davanti nel 60% delle sfide valevoli per i seggi. Comunque sia, l'Istituto Cattaneo fa anche notare come il centrodestra non paia destinato a raggiungere la maggioranza dei due terzi: «Sulla base dei dati attualmente disponibili, questo scenario appare molto improbabile», viene osservato.
Ma ieri è stato anche il giorno della pubblicazione della ricerca di Quorum/YouTrend per Sky Tg24 che si è occupata anche sulle percentuali elettorali dei partiti. Un dato su cui si è soffermato il dibattito social ha riguardato Azione, che sarebbe scesa al 2%, dopo aver rotto il patto elettorale con il Pd e dopo essere stata abbandonata da +Europa di Emma Bonino, che ha invece deciso di rimanere nel centrosinistra. Abbastanza stabile la situazione inerente alle altre formazioni politiche: Fdi resterebbe il primo partito con 24.2%. Dietro alla formazione politica guidata da Giorgia Meloni, si attesterebbe il Pd, con il 22.3%.
Sulla terza piazza del podio salirebbe la Lega di Salvini, con il 14%. Quarto il Movimento 5 Stelle con meno dell'11% (10.6%). Forza Italia riuscirebbe ad ottenere l'8.9%. Iv arriverebbe al 2%. Italexit di Gianluigi Paragone viene data al 3.2%.
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