Il centrodestra vola nei sondaggi: avanti di 19 punti "Tanti gli indecisi la partita è aperta"

YouTrend: moderati in vantaggio. Incolmabile il divario tra le coalizioni. Mannheimer "Attenzione all’ultima settimana e al 10% di dubbiosi"

Il centrodestra vola nei sondaggi: avanti di 19 punti "Tanti gli indecisi la partita è aperta"

Quasi 19 punti di vantaggio per il centrodestra: 48,2% contro 29,5% del centrosinistra. La Supermedia Agi/Youtrend sulle intenzioni di voto dal 10 al 24 agosto, cristallizza una previsione di netta vittoria della coalizione di Meloni-Salvini-Berlusconi, con Nci e Udc. Sarebbe a valanga nei collegi uninominali, con la certezza quasi matematica di una maggioranza assoluta dei seggi sia alla Camera che al Senato. L'ultima media ponderata dei sondaggi nazionali di Demopolis, EMG, Noto e Tecnè indica in FdI il primo partito, con il 24,3 % (+0,3 rispetto all'11 agosto) contro il 22,7 (-0,5) del Pd. Quanto agli altri, Lega 13,4 (=), M5S 10,9 (+0,5), Forza Italia 8,4 (-0,2), Terzo Polo 5,9 (+1,1), Verdi/Sinistra 3,4 (-0,2), Italexit 2,8 (=), +Europa 2,3 (-0,3), NCI-UDC 2,2 (+0,4), IPF-Impegno civico 1,1.

Poche novità nel mese centrale dell'estate ma, avverte Renato Mannheimer, meglio non dormire sugli allori perché è nell'ultima settimana prima del voto del 25 settembre, che i leader nei loro dibattiti potranno ancora spostare voti.

Il dato previsto dell'astensionismo è molto alto, attorno al 40% se solo il 58% degli italiani è convinto di andare alle urne e un 13% si dichiara «disgustato dalla politica». Voterà meno di un under-35 su due in questa che è la campagna più social di sempre. Il vantaggio del centrodestra appare quasi incolmabile, eppure i colpi di scena non si possono escludere.

«Il quadro è ragionevole - dice il sociologo e sondaggista Renato Mannheimer-, e non mostra grandi modifiche dalle ultime rilevazioni, perché in tanti sono in vacanza e c'è poco interesse per la politica. Noi vediamo un grande dibattito sui social, ma è riservato agli elettori già impegnati, rafforza la militanza ma non sposta voti. Nelle prossime settimane conteranno i confronti tv e quello che i leader sapranno dire alla gente. Ora tutto fa pensare che finirà con una grande vittoria del centrodestra, però le campagne elettorali in passato sono riuscite a cambiare molto (basta ricordare quel che riusciva a fare Berlusconi) e a fine estate qualcosa può spostarsi. È importante per il centrosinistra di Pd-Verdi/SI-+Eu-IPF, la lotta per il primo partito voluta da Enrico Letta. Non sembra dare i risultati voluti, ma 2 punti possono cambiare rapidamente. Non so quanto gioverà al leader Pd aver ingaggiato questa sfida a due con Giorgia Meloni come nemico. Berlusconi vinse la sua contro i comunisti, ma Letta ha più bisogno della Meloni, che ormai viaggia in salita, della campagna elettorale. Se riuscisse a riguadagnare arrivando al primo posto, potrebbe anche chiedere a Mattarella di essere convocato per cercare una maggioranza in Parlamento. Con il Terzo polo e il M5S ce ne sono molte possibili, bisognerà vedere dopo il voto che alleanze emergeranno».

Quanto al popolo degli indecisi, per Mannheimer del circa 40% i tre quarti rimarranno lontani dalle urne. «Ma il restante 10% può fare differenza. Conterà l'appeal dei leader. Alle ultime europee i più hanno deciso nell'ultima settimana, che anche stavolta sarà cruciale».

Senza rivoluzioni dell'ultimo periodo, assicura il sondaggista, per il governo «non c'è storia, lo formerà il centrodestra con la Meloni alla guida, poi in Parlamento saranno possibili cambi di casacca e bisognerà vedere se sarà stabile

perché il centrodestra, unito per le elezioni, è più diviso (anche se tra Letta e Fratoianni le differenze ci sono), soprattutto sulla politica internazionale, con Salvini che occhieggia alla Russia e su immigrati e flat tax».

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