"Certificato in tutti i luoghi di lavoro"

Brunetta: estenderlo al privato. I sindacati: obbligo vaccinale

"Certificato in tutti i luoghi di lavoro"

L'ampliamento dell'utilizzo del green pass potrebbe confluire in un provvedimento del governo per approdare prossimamente all'obbligo vaccinale. I sindacati si sono già detti favorevoli ad un obbligo di vaccinazione per legge, nei luoghi di lavoro, se deciso dal governo. Parere unitario che Cgil, Cisl e Uil hanno espresso con una dichiarazione univoca che porteranno anche al tavolo di Confindustria e di Confapi domani stesso. «Confermiamo il nostro impegno affinché attraverso lo strumento della vaccinazione e la piena applicazione dei protocolli sulla sicurezza, il nostro Paese possa uscire definitivamente dalla crisi pandemica che stiamo vivendo» è l'asserzione di Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri per supportare un provvedimento che «in applicazione della nostra Carta, il governo decida di assumere finalizzato a rendere la vaccinazione obbligatoria quale trattamento sanitario per tutti i cittadini del nostro Paese». Posizione analoga anche quella del segretario generale Ugl, Paolo Capone. Al contempo a partire da oggi, alla Camera, l'esecutivo potrebbe essere pronto a mettere la fiducia sul decreto Green pass per aggirare alcune posizioni discordanti di parlamentari della Lega e di altri all'interno dei Cinquestelle.

A raddrizzare questi contrasti arriva la considerazione del ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta: «Una storia di successo italiano ed europeo» che ora in Italia va completata estendendolo «a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato» sottolinea il titolare di Palazzo Vidoni secondo cui, l'utilizzo dello strumento, va ampliato «in modo tale che ci sia una sorta di passaporto vaccinale, che deve mettere in sicurezza tutto il mondo del lavoro e delle relazioni sociali». Del tema «ne parleremo la settima entrante in cabina di regia» e poi in consiglio dei ministri. L'estensione deve riguardare «tutto il mondo del lavoro», di cui la pubblica amministrazione fa parte. «Deve accompagnare necessariamente questa fase di crescita straordinaria. Sarebbe davvero incomprensibile che la Pa non accompagnasse con la propria presenza questa fase di crescita». Posizione altrettanto chiara quella assunta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando che, a Castiglion Fiorentino, parlando del Green pass ha spiegato: «Finora abbiamo gestito questo tema, la sicurezza nei luoghi di lavoro, con un metodo quello del confronto tre le parti sociali che ha prodotto dei protocolli. Oggi dico riprendiamo da lì, alle forze sociali dico riprendiamo il dialogo e alle forze politiche dico evitiamo la tattica dei balletti sulla sicurezza delle persone». Intanto all'interno della stessa maggioranza si fa strada l'impegno del leader della Lega Matteo Salvini ad una campagna di promozione vaccinale per evitare l'obbligo come ha chiarito in videoconferenza con i propri governatori allo scopo di favorire l'utilizzo del Green pass supportato da tamponi gratuiti e, alla stessa stregua di estendere la somministrazione degli anticorpi monoclonali per la cure precoci a chi ha contratto il Sars Cov 2.

Totalmente discorde sull'obbligo vaccinale Giorgia Meloni che differenzia estensione del Green pass e l'obbligo vaccinale: «Se il governo vuole usare il Green pass per inserire surrettiziamente un obbligo vaccinale se ne assumerà la responsabilità». Nodo da sciogliere per Fratelli d'Italia è anche il capitolo di indennizzi su possibili eventi avversi da vaccino.

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