In campagna elettorale è naturale che i partiti si confrontino l'un l'altro, ciascuno per dimostrare di essere il più pulito e il concorrente quello con qualche peccato in più. Fino a quando non comparirà qualcuno che si professa più pulito di tutti (si fa per dire) e fa piazza pulita di accuse, insinuazioni, pettegolezzi. Ma come già è stato saggiamente detto in passato, si sa come andrà a finire. In una bolla di sapone. Perché, in politica, non c'è nessuno più pulito degli altri e tutti, più o meno sono condannati a sporcarsi, in eguale misura, le mani una volta al potere. È ciò che sta accadendo fra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, che si fanno fra loro concorrenza, più che contro la destra, per vincere le elezioni. Ma, naturalmente, si tratta di una finzione, di un gioco elettorale. Anche se l'accusa reciproca di aver ricevuto qualche avviso di garanzia può apparire persino fondata, non per questo sarà decisiva della campagna elettorale. Vincerà, fra i due sempre che non vinca la destra non chi avrà saputo meglio dimostrare che l'altro non è senza peccato, bensì chi avrà dimostrato di essere migliore, o il meno peggio, a governare. Non saranno, dunque, le accuse, o le insinuazioni reciproche, a far vincere le elezioni, bensì la capacità di uno dei due di dimostrare di essere il più adatto a ricoprire il ruolo per cui è candidato.
Personalmente, non seguo con particolare interesse tale competizione, innanzi tutto, perché non la considero decisiva a fini dell'esito elettorale e, in secondo luogo, perché, so che, una volta vinte le elezioni, chi andrà al potere finirà col dare adito all'altro di formulare la stessa accusa alle successive elezioni.
Suggerirei, dunque, agli elettori, di non decidere per chi votare sulla base di tale stucchevole competizione, bensì di votare chi avrà mostrato di avere il
programma più convincente. La cosiddetta «questione morale» è una gran fregnaccia, perché la questione è politica, e solo politica. Buon voto a tutti, secondo valutazione politica soggettiva.piero.ostellino@ilgiornale.it
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