"Nessuno degli altri leader ha mai lavorato". Il Cav scherza in coda al seggio

Silvio Berlusconi ha dovuto attendere il suo turno di voto al seggio in centro a Milano e nel frattempo si è intrattenuto con gli altri elettori

"Nessuno degli altri leader ha mai lavorato". Il Cav scherza in coda al seggio

Anche Silvio Berlusconi, come accade in ogni occasione di voto, si è presentato al seggio per esercitare il suo diritto e dovere di voto. L'ex premier è arrivato al seggio della scuola di via Fratelli Ruffini, nel centro cittadino, accompagnato da Marta Fascina. Ad attenderlo presso l'istituto c'era una delegazione di esponenti azzurri tra i quali la senatrice e coordinatrice lombarda Licia Ronzulli, il deputato Alessandro Cattaneo, la coordinatrice cittadina di Forza Italia, Cristina Rossello.

Il Cavaliere è arrivato presso l'istituto di via Fratelli Ruffini attorno alle 12.30 ed essendoci la coda ha diligentemente occupato il suo posto in fila, attendendo il proprio turno insieme agli altri elettori. "Tutti in fila per andare a votare, che bravi. È la prima volta che vedo una fila ad andare a votare. È raro vederla, io gli altri anni non l'ho mai vista", ha detto l'ex premier commentando a quanto stava assistendo. Ma mentre era in attesa di entrare nella cabina elettorale per esprimere il suo voto, Silvio Berlusconi non ha mancato di scherzare con i cittadini e con i giornalisti che erano in sua attesa: "Per chi votiamo? Non c'è nessuno di questi leader che abbia mai lavorato. Rimango solo io che ho lavorato, il cretino sono io".

Poi, in attesa di votare, a chi gli stava vicino ha spiegato: "Ho fatto un volo di 5 metri e potevo uccidermi". Il riferimento di Silvio Berlusconi è a quanto accaduto nelle scorse settimane, come da lui stesso raccontato durante la chiusura elettorale di Milano lo scorso venerdì: "All'inizio della campagna elettorale sono andato a fare un comizio a Lesmo. Sono sceso da una scala, un gradino è schizzato via e ho fatto un volo all'indietro di 5 metri. I medici hanno detto che era probabile che io potessi morire, mi sono fatto male in fondo alla schiena, tutta una gamba nera per il sangue che è rimasto dentro, ma ho fatto lo stesso la campagna elettorale".

Ma l'ex premier è anche tornato sulla polemica degli scorsi giorni attorno alla canzone partigiana Bella Ciao su insistenza di un cronista de le Iene che lo ha atteso al seggio: "Francamente è usata come canzone di sinistra. All'inizio credo che fosse una bella canzone e basta".

E quando la "iena" gli ha chiesto di intonarla, l'ex premier ha replicato: "Non posso, sarei criticatissimo. Però ho visto che volete farmi invecchiare qui e quindi ne prendo atto". Tante le persone che si sono fermate per un saluto al Cavaliere durante la sua attesa in coda per il voto

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