Torino Un matrimonio da favola e un fallimento, tutto nel giro di pochi mesi. È accaduto alla bella Cristina Chiabotto, 33 anni, la soubrette di Borgaro Torinese, ex Miss Italia, finita nei guai con il fisco per la cifra da capogiro di due milioni e mezzo. Debiti contratti con l'ex Equitalia, una banca per un mutuo acceso tempo fa e l'Agenzia delle Entrate.
È stata lei stessa a chiedere ed ottenere dal Tribunale di Ivrea la nomina di un professionista che apra la procedura liquidatoria dei suoi beni: l'istanza è stata presenta a giugno e accolta dal giudice Matteo Buffoni del tribunale di Ivrea a inizio novembre, ossia poco più di un mese dopo il suo matrimonio celebrato nella Reggia di Venaria, con l'imprenditore torinese Marco Roscio.
Nella relazione di 13 pagine scritta dal magistrato, sono elencati i debiti, ma anche il sistema che Cristina Chiabotto utilizzerà per sanarli, usufruendo, tra l'altro, della legge 3/2012, ossia la così detta «salva suicidi», creata per scongiurare le posizioni di crisi debitorie di piccoli imprenditori e liberi professionisti. La legge, di fatto, permette il semplice «fallimento» della persona fisica con la cancellazione di tutti i debiti a fronte di un pagamento anche soltanto parziale. La situazione debitoria dell'ex miss Italia arriva in seguito a degli accertamenti effettuati nel 2014, con alcune verifiche della guardia di finanza di Torino nel periodo tra il 2008 e il 2013. Allora «Fu accertato un comportamento elusivo - non fraudolento - e di conseguenza ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato». In quella circostanza le furono pignorate somme per oltre 160 mila euro. Ora il tribunale conferma il fallimento, per una cifra quantificata di 2 milioni e mezzo di euro nei confronti dei creditori. Oltre 2,1 milioni riguardano cartelle notificate dall'Agenzia delle Entrate Riscossione, per 252 mila euro si tratta di un debito con l'Agenzia delle Entrate ed infine 93 mila euro derivano da un mutuo acceso con la Banca Sella. Tra i conti da pagare, anche un debito con un condominio torinese per spese non pagate.
Nella relazione del tribunale - dove sono elencati i beni mobili ed immobili della soubrette - vengono chiarite anche le modalità di pagamento. La lista delle proprietà fa riferimento ai negozi di cui Cristina Chiabotto è proprietaria, a Torino e Borgaro Torinese insieme alla sorella Serena, che ha dato il proprio assenso alla vendita. Negozi che però hanno un valore dichiarato di soli 241 mila euro. Infine il giudice scrive che la «Chiabotto riduceva a 9 mila 240 euro annui la liquidità disponibile da destinare al programma di liquidazione», coprendo i debiti con parte del reddito: quello fatturato nel 2018 è di circa 500mila euro.
Inoltre siccome nel mese di giugno, quando è stata stilata la relazione dal tribunale, l'ex Miss Italia non risultava avere beni o mezzi di proprietà, viveva con la madre casalinga, la nonna in pensione e la sorella studentessa, il pagamento del debito con la cifra pattuita, può essere prelevata solo se saranno garantiti alla Chiabotto 50mila euro annui per le spese di mantenimento.
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